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Siria isolata dal mondo, il regime spegne la rete

L’inasprimento del conflitto tra la dittatura di Assad e i ribelli ha convinto il regime ad isolare il Paese, scollegando sia la rete fissa che quella mobile, come accaduto in Egitto all’epoca delle rivolte contro Mubarak.
A cura di Angelo Marra
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La "lezione" della Primavera Araba riguardo all'uso dei social network e della rete  tra i ribelli sembra essere servita anche come monito per quanti lottano per controllare la popolazione con strumenti dittatoriali. A nulla sono valsi gli esempi fallimentari di restrizione o sospensione di internet da parte dei vari Gheddafi o Mubarak, davvero convinti di poter contrastare una rivolta partita dal basso con un semplice "switch off" del web, e così anche il regime di Assad ha deciso di perseguire lo stesso sistema, isolando la Siria dal resto del mondo.

Come rilevato da Akamai e Renesys infatti, attualmente il paese risulta completamente scollegato dalla rete mondiale, comprese le connessioni mobili, e le linee telefoniche funzionano a singhiozzi. Ai ribelli non è rimasto altro che ricorrere alle reti satellitari, costose e non accessibili facilmente, per poter coadiuvare le operazioni.

A rendere emblematica la chiusura della rete c'è i fatto che il regime l'ha sempre considerata un valido alleato, con il quale poter controllare la popolazione, monitorare lo scambio di informazioni tra i rivoltosi, identificare i leader e gli organizzatori delle manifestazioni. Lo stop della rete rappresenta quindi il primo passo verso il crollo della dittatura sanguinaria di Assad, che ha rinunciato definitivamente a contrastare la rivolta a colpi di bit e cerca ora di limitare l'operatività dei manifestanti.

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