Solo tre ragazze nella top 100 dei guadagni su Twitch: Pokimane spiega il motivo
Il 6 ottobre scorso, Twitch ha subito un attacco hacker che ha provocato una fuga di notizie senza precedenti. Nei vari documenti resi pubblici era presente anche una lista che riportava i nickname degli streamer più pagati sulla piattaforma. Il lungo elenco, in cui compaiono oltre 1.000 star del sito di Amazon, presenta una caratteristica indicativa di come il flagello della disuguaglianza di genere possa colpire anche un contesto apparentemente immune a disparità di quel tipo: sono solo tre le ragazze presenti nella top 100. La prima ad affrontare la questione è stata Imane Anys, celebre streamer canadese che su Twitch vanta più di 8 milioni di follower con lo pseudonimo di Pokimane.
Le scelte degli utenti
Non è sobbalzata sulla sedia quando ha saputo che solamente lei e altre due streamer facessero parte dell'olimpo dei più ricchi di Twitch. Pokimane era già al corrente del fatto che sulla piattaforma la componente femminile e quella BIPOC (black, indigenous and people of color) fossero sottorappresentate. Ciò che in parte l'ha stupita è stata la reazione indignata del pubblico: "Quei numeri sono solo il riflesso di quante persone si abbonano a un certo canale… Quindi questo problema ha molto più a che fare con la popolazione di Twitch, per esempio con voi ragazzi in questo momento, e con quali canali decidete di sostenere", ha ammesso davanti agli iscritti al suo canale. Dunque la colpa di quest'assenza non va attribuita a Twitch, ma alle persone che con le loro scelte danno visibilità a un persona piuttosto che a un'altra, in quanto la piattaforma "non può costringere gli utenti a seguire più streamer di sesso femminile o creatori di colore, o qualcosa di simile. Dipende da voi ragazzi!".
I fattori sociali
Pokimane non esclude che a monte ci siano cause più grandi, che prescindono dalla bravura dei singoli streamer: "Quando si affronta questo genere di problemi, è normale pensare che di mezzo ci sia la misoginia o il sessismo… e, ovviamente, il razzismo", ha ammesso. D'altro canto, gli utenti di Twitch (ma questo vale anche per Youtube e altre piattaforme) seguono le persone con cui si immedesimano di più, con cui condividono un universo di valori. In altre parole, stando a quanto afferma Pokimane, prima ancora del contenuto, a catalizzare interesse e attenzione è l'appartenenza dello streamer a un gruppo, a una cerchia di persone che si distingue per etnia, sesso e genere: questo fa sì che la sua "narrazione", fatta di specifici gusti, umorismo e gestualità sia in linea con le aspettative degli abbonati. Partendo poi dal presupposto che l'algoritmo di Twitch premia gli streamer con maggior seguito e audience, va da sé che i canali più seguiti saranno quelli appartenenti alla categoria sociale più rappresentata. In poche parole, "finché la maggior parte della comunità dei giocatori sarà composta da maschi bianchi, i guadagni maggiori li otterranno gli uomini bianchi".
Come risolvere il problema
Secondo Pokimane, il motivo per cui la classifica degli introiti ha destato tanto interesse a livello mondiale è riconducibile soprattutto alle disuguaglianze socio-economiche e al fatto che questa forma di lavoro/divertimento risulti decisamente più remunerativa rispetto alle professioni tradizionali. Ma questo ha messo in secondo piano la sottorappresentazione delle donne e di altre minoranze, un problema a ben vedere endemico che attraversa in modo trasversale mondo reale e realtà virtuale, senza distinzioni di sorta. Tanto al di qua quanto al di là del confine che "separa" le due dimensioni, una delle soluzioni a questa stortura potrebbe essere quella proposta dalla stessa Pokimane: "Se la gente vuole vedere cambiamenti su Twitch, la composizione della comunità di gioco deve cambiare. I giocatori devono essere più accoglienti e inclusivi verso tutti i tipi di persone. Una volta che questo accadrà, gli streamer più ricchi di Twitch apparterranno a un gruppo più diversificato nel tempo".