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Sono passati 10 anni dalla morte di Steve Jobs: ecco come è cambiata la sua Apple

Nel momento della sua scomparsa Apple era chiaramente una creatura plasmata da Steve Jobs, e per molto tempo dopo la morte del fondatore il gruppo ha proseguito sulle sue orme. In un intero decennio alla guida di Tim Cook il gruppo si è però evoluto mirando a obbiettivi che forse neppure Jobs avrebbe saputo prevedere.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nella giornata di domani, martedì 5 ottobre, cade il decimo anniversario della scomparsa di uno dei personaggi più influenti nel mondo della tecnologia moderna: il fondatore di Apple, Steve Jobs. Alla guida della casa di Cupertino, Jobs ha ideato e prodotto dispositivi che hanno cambiato la vita di milioni di persone: dai computer Mac fino agli iPod, terminando con iPhone e iPad e con l'App Store che ha trasformato l'economia delle app in un intero settore economico da miliardi di fatturato. Nel momento della sua scomparsa Apple era chiaramente una creatura plasmata da Steve Jobs, e per molto tempo dopo la morte del fondatore il gruppo ha proseguito sulle sue orme. In un intero decennio alla guida di Tim Cook il gruppo si è però evoluto mirando a obbiettivi che forse neppure Jobs avrebbe saputo prevedere.

Una Apple più verde

Sostenibilità è una delle parole chiave della Apple degli ultimi anni, eppure si è sentita raramente durante i keynote di Steve Jobs. Il guru di Cupertino del resto è vissuto in un periodo in cui il tema ambientale non era affiorato con la prepotenza attuale, mentre negli anni 10 è cambiato tutto. Oggi le maggiori aziende vantano tutte un certo grado di responsabilità ambientale, e Apple in questo senso è tra le più attive in materia: i suoi dispositivi sono realizzati in materiali il più possibile riciclabili; le sue attività sono mosse da energie rinnovabili, l'impatto sul pianeta è controbilanciato da interventi di riqualificazione ambientale e anche i fornitori sono spinti a fare lo stesso entro il 2030.

La salute al primo posto

L'accento sulla salute è un altro aspetto al quale forse Steve Jobs aveva immaginato, ma non nei termini del successore Tim Cook. L'attuale CEO del gruppo di Cupertino è arrivato ad affermare che, guadando al futuro, quando le persone si chiederanno quale sarà stato il maggior contributo di Apple nei confronti dell'umanità sarà legato proprio alla salute. Cook parla dei sensori a bordo degli orologi Apple Watch, degli algoritmi di intelligenza artificiale che interpretano i loro segnali e delle ricerche avviate con università e ospedali per trasformare questi dati in informazioni utili per il benessere e per la prevenzione di condizioni rischiose; il CEO immagina un futuro ancora lontano, che nel 2011 si poteva forse già scorgere all'orizzonte ma sul quale Apple non aveva ancora puntato quanto sta puntando oggi.

Servizi per tutti i gusti

Ai tempi di Steve Jobs, Apple poteva già contare su servizi remunerativi come l'App Store, iTunes e iCloud; eppure è solo in questi anni che il gruppo ha iniziato a premere l'acceleratore su questo particolare settore, distinto da quello dei dispositivi. Da Apple Music a Apple News, passando per Apple Arcade, Apple Podcasts, Apple Pay e Apple TV+, ciascuna di queste soluzioni offerta dal gruppo non era sicuramente al centro dei pensieri di Steve Jobs, a capo di una Apple tendenzialmente concentrata nell'accumulare una potenziale base di utenti per questi servizi.

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