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SpaceX non ha più ossigeno per i razzi perché serve ai pazienti Covid in terapia intensiva

Il gruppo aerospaziale fondato da Elon Musk ha affermato di aver incontrato problemi a reperire l’ossigeno liquido necessario a spedire nello spazio i suoi razzi. La risorsa è diventata gradualmente sempre più difficile da trovare in commercio perché vitale nel trattamento dei pazienti Covid più gravi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il coronavirus ha messo un freno alle attività economiche e industriali di tutti i Paesi del mondo in sostanzialmente qualunque ambito, sia a causa delle misure di distanziamento sociale che hanno impedito a milioni di persone di continuare a svolgere il proprio lavoro com'erano sempre state abituate a fare, sia perché l'emergenza connessa alla pandemia ha dirottato fondi e risorse materiali in direzione di prevenzione e gestione dei contagi. A subire l'impatto di questa situazione è anche SpaceX, il gruppo aerospaziale fondato da Elon Musk, che in queste ore ha affermato di aver incontrato problemi a reperire l'ossigeno liquido necessario a spedire nello spazio i suoi razzi. La risorsa è diventata gradualmente sempre più difficile da trovare in commercio perché vitale nel trattamento dei pazienti Covid più gravi.

Perché ai razzi di SpaceX serve ossigeno liquido

L'elemento a cui SpaceX fa riferimento si può reperire in natura in grandi quantità, ma non nello stato in cui serve al gruppo. Stoccato in forma liquida, l'ossigeno necessario è una componente fondamentale del carburante utilizzato dal gruppo nel razzo Falcon 9. I motori Merlin che spingono il vettore verso l'alto ottengono la loro spinta con la combustione del kerosene, ma la reazione non avviene in assenza di un agente ossidante; il comburente in questione è proprio l'ossigeno in forma liquida.

Risorsa critica per gli ospedali

Lo stesso tipo di ragionamento vale per gli ospedali, che attraverso i respiratori devono somministrare questa risorsa a pazienti che non riescono ad assorbirla naturalmente a causa dei danni polmonari causati dall'infezione da Covid. Nella sua forma liquida infatti l'ossigeno occupa molto meno spazio di quanto non avvenga quando l'elemento è nel suo stato gassoso, e si rivela dunque una prodotto cruciale quando trasporto, quantità e conservazione a lungo termine sono la priorità.

SpaceX ha ovviamente assicurato di non avere alcuna intenzione di mettersi in competizione con gli ospedali per reperire l'ossigeno liquido necessario ai suoi razzi, motivo che ha portato il gruppo all'annuncio di questi giorni: fino a quando la crisi pandemica non sarà terminata o la produzione di ossigeno liquido a livello globale non aumenterà a sufficienza, è lecito aspettarsi che il programma Falcon 9 subisca dei rallentamenti.

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