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Starbucks bloccherà i video porno dalle sue reti WiFi

Starbucks promette di bloccare l’anno prossimo i video porno e altri contenuti espliciti dal suo WiFi. Secondo una petizione di Enough Is Enough le reti WiFi pubbliche attirano già pedofili e molestatori sessuali, mettendo in serio rischio i minori. La catena di caffetterie si adegua così a provvedimenti già presi da altre multinazionali della ristorazione.
A cura di Juanne Pili
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La notizia è stata pubblicata recentemente su Business Insider, Starbucks bloccherà i video porno sul suo Wi-Fi pubblico a partire dal 2019. La polemica in America esiste da anni, Starbucks è stata aspramente criticata per non avere mai posto questo genere di divieto. Adesso è ufficiale, il colosso dei rivenditori di caffé promette che l'anno prossimo verrà introdotto un filtro contro la visualizzazione di materiale pornografico.

Un provvedimento a tutela dei minori

Il blocco riguarderà anche altri contenuti espliciti. L’esigenza nasce per tutelare i clienti che non vogliono essere turbati mentre sorseggiano il caffè, specialmente i minorenni che li accompagnano. Un altro problema riguarda gli illeciti che potrebbero essere commessi, specialmente nel campo della pedo-pornografia. Sotto attacco sembrano infatti non tanto i porno, quanto i contenuti espliciti in generale. Questo però è un divieto ch’è sempre esistito, anche senza prendere provvedimenti così drastici, come spiega meglio un portavoce di Starbucks su The Verge:

Anche se si verifica raramente, l'utilizzo del Wi-Fi pubblico Starbucks per visualizzare contenuti illegali o eclatanti non è, né è mai stato permesso … Abbiamo identificato una soluzione per impedire che questo contenuto venga visualizzato all'interno dei nostri negozi e inizieremo ad introdurlo nelle nostre sedi negli Stati Uniti nel 2019.

Una crociata contro la pedo-pornografia e altri reati in rete

Il metodo con cui verrà eseguito il filtraggio non è stato ancora reso noto. Sappiamo comunque che una organizzazione per la sicurezza informatica “Enough Is Enough” ha spinto parecchio perché Starbucks filtrasse certi contenuti dal suo WiFi. Anche altre multinazionali del settore ristorativo come McDonald's hanno subito questo genere di pressioni. Il CEO dell’organizzazione Donna Rice Hughes sembra proprio intenzionata a condurre una crociata contro i contenuti espliciti nei locali pubblici, sostenendo addirittura che Starbucks non riesce a proteggere i propri clienti. Non si tratta di mero moralismo, in gioco c’è la lotta alla pedo-pornografia e all’utilizzo di reti WiFi pubbliche per commettere altri atti illeciti, con la possibilità di non essere identificati:

Rompendo il suo impegno, Starbucks sta mantenendo le porte spalancate per i trasgressori sessuali condannati e altri per volare sotto il radar delle forze dell'ordine e utilizzare gratuitamente i servizi Wi-Fi pubblici per accedere a pornografia infantile illegale e pornografia hard-core.

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