Steve Jobs continua a farci sognare e presenta il nuovo iPad 2
Se c'era qualcosa che poteva distogliere l'attenzione delle centinaia di persone accorse a San Francisco per vedere in anteprima il nuovo iPad 2, quella poteva essere esclusivamente la presenza sul palco di un mito vivente, e così è stato.
La più grande sorpresa dell’evento di Apple dedicato al iPad 2 infatti non è stata tanto la presentazione del nuovo tablet, ma la presenza sul palcoscenico di Steve Jobs, accolto da una standing ovation del pubblico dello Yerba Buena.
Il CEO della Apple non sta vivendo un momento facile della sua vita, a 56 anni ha dovuto prendersi per la seconda volta una lunga pausa di "malattia", affidando i suoi incarichi operativi a Tim Cook, a causa dell'aggravarsi del cancro al pancreas che lo affligge dal 2004 e che nel 2009 ha tentato di combattere con un trapianto di fegato.
Ma Steve non si arrende, lui è un combattente, oltre che un visionario, e non poteva perdersi un evento così importante per la sua Apple, la società che lui stesso ha fondato e che grazie a lui ora si trova nell'olimpo dell'imprenditoria mondiale. E poi diciamoci la verità, cosa sarebbe un evento Apple senza la verve di Steve Jobs?
E infatti appena sale sul palco per il suo intervento inizia subito a snocciolare i numeri del successo della creatura, giusto un antipastino per stuzzicare l'appetito degli apple-maniaci, magari le stesse persone che si accamparono per giorni e giorni fuori agli Apple store di tutto il mondo per essere i primi ad acquistare l'iPhone e l'iPad, oggetti di culto, che hanno cambiato il mercato del mobile, per sempre! E poi i numeri che Steve Jobs propone al suo pubblico sono da capogiro:
100 milioni di iPhone venduti finora. 15 milioni di iPad venduti solo nel 2010. Solo questi iPad hanno generato un fatturato di 9,5 miliardi di dollari per la Apple, senza contare il fatto che in pochissimo tempo i prodotti pensati da Jobs hanno letteralmente distrutto i concorrenti: quelli che non sono si sono dovuti alleare con Google (android) per tentare di rimanere a galla.
Dopo il lancio del primo iPad tutti sono furono costretti a correre ai ripari e, nonostante il tremendo ritardo che forse non permetterà mai loro di recuperare terreno, quel giorno grazie a Steve Jobs e alla sua "visione" nacque un nuovo mercato, quello dei tablet. Motorola Xoom, BlackBerry Playbook, Amazon Kindle, e tanti altri tablet sono arrivati dopo la nascita dell'iPad e mentre questi si apprestano solo ora ad invadere il mercato, proprio adesso che intravedevano la speranza di recuperare qualche percentuale sulle vendite, arriva la nuovissima versione dell'iPad.
Certo che la vita per i concorrenti di Steve deve essere molto dura.
Il nuovo iPad 2, in vendita l’11 marzo negli Stati Uniti e il 25 marzo in Italia e in altri paesi, avrà tutto quello che si poteva desiderare da un oggetto già di per se eccezionale, ora sarà più sottile (da 13,4 mm a 8,8mm), più potente (nuovo processore A5), più multimediale (due videocamere, fronte e retro) più leggero e sarà anche più trendy (colori bianco e nero) d'altronde come tutti gli oggetti Apple.
Con il nuovo sistema operativo, che sarà disponibile a partire dall'11 marzo, si potranno utilizzare anche iMovie e AirPlay e Garageband, chi ha mai utilizzato un Mac sa cosa vuol dire, e grazie alle nuove telecamere incorporate si potranno utilizzare FaceTime e Photo Booth.
Con la prima applicazione è possibile effettuare videochiamare via Wi-Fi un altro iPad 2, iPhone 4, iPod touch o Mac; la seconda è un’applicazione che gli utenti Mac già conoscono bene: permette infatti di utilizzare la videocamera integrata per scattare una foto o creare un breve filmato, aggiungendo degli effetti grafici molto divertenti. Jobs ha presentato anche un cavo che permetterà di collegare l’iPad ad una Tv o ad un altro dispositivo video attraverso una connessione HDMI (flusso video in HD full 1080p) e riprodurre sul dispositivo lo schermo del tablet.
Insomma, citando la frase finale del discorso di Steve Jobs detta proprio pochi minuti fa sul palco di San Francisco:
“In Apple il dna tecnologico non è sufficiente, non è abbastanza: prego tutti quelli che hanno contribuito a creare "l’era post pc" di alzarsi per raccogliere il giusto merito. E voglio dire grazie anche alle vostre famiglie che vi supportano, che ci supportano, in questo lavoro che ci piace, che amiamo e ci impegna totalmente. Grazie, grazie a tutti”.
No caro Steve, grazie a te..