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Su Fortnite si è tenuto un incontro sull’identità razziale e sul movimento black lives matter

È avvenuto nella cornice della modalità non competitiva Party Reale, dove nella giornata del 4 luglio è stato proiettato un incontro dal titolo We The People: una serie di conversazioni con personalità delle comunità di neri e nativi provenienti dal mondo della cultura, dello spettacolo e non solo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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È stato un giorno dell'indipendenza diverso dagli altri quello che si è festeggiato quest'anno all'interno di Fortnite. I fan del noto sparatutto online hanno potuto infatti celebrare la ricorrenza statunitense assistendo a We The People, una serie di video-conversazioni sul tema dell'identità razziale che è stata proiettata nel corso di un grande incontro virtuale all'interno dei server di gioco. L'annuncio dell'evento era stato dato pochi giorni fa dagli sviluppatori di Epic Games, che avevano dato appuntamento ai giocatori per la giornata del 4 luglio all'interno della speciale modalità Party Reale inclusa nel gioco.

Cos'è la modalità Party Reale di Fortnite

La modalità Party Reale è una sezione del gioco separata da quella dove normalmente avvengono gli scontri all'ultimo sangue tra giocatori. L'isola è differente e al suo interno vigono regole diverse, una su tutte quella dell'impossibilità di ferire o uccidere gli altri giocatori. Gli sviluppatori l'hanno progettata come luogo di ritrovo virtuale per tutti coloro che desiderano passare del tempo insieme senza necessariamente combattere e assistendo in compagnia a eventi gratuiti. Nelle scorse settimane l'isola della modalità Party Reale ha assunto i connotati di un incrocio tra piazza cittadina, cinema all'aperto e palco scenico dove organizzare grandi ritrovi come concerti e proiezioni cinematografiche, invitando i giocatori nel ruolo di pubblico.

L'appuntamento simbolico

La proiezione di We The People riveste un'importanza non da poco in questa festa dell'indipendenza. Gli Stati Uniti e il resto del mondo sono infatti investiti da un'ondata di proteste da parte di manifestanti che chiedono giustizia ed eguaglianza per le comunità nere e le altre minoranze oppresse in tutti i Paesi; il movimento, che fa capo alla parola d'ordine Black Lives Matter, ha assunto gli attuali connotati dopo l'omicidio di George Floyd, ucciso da una stretta al collo inflittagli da un agente della polizia di Minneapolis durante un fermo. Non per niente la prima proiezione del video-evento è avvenuta alle 8:46 del mattino ore locale (da noi le 15:46) — un rimando agli 8 minuti e 46 secondi che sono costati la vita a Floyd.

L'incontro proiettato all'interno di Fortnite è stato ideato dal collettivo Opus United. Moderato dall'attivista conduttore statunitense Van Jones, ha visto la partecipazione di "diverse voci di spicco della comunità BIPOC (neri e nativi) provenienti dal mondo dello spettacolo, della musica, dei media e degli affari", come la giornalista del The Atlantic Jemele Hill, il musicista hip hop Lil Baby, la ex caporedattrice di Teen Vogue Elaine Welteroth e il rapper Killer Mike. Al centro dell'evento, il tema del razzismo sistemico presente nel mondo dei media, della cultura e dell'intrattenimento.

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