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Si fingeva miliardario su Tinder, ma i soldi erano prestiti chiesti alle ragazze che truffava

Sulla piattaforma per incontri si fingeva un ricco commerciante di diamanti, e durante gli appuntamenti sfoggiava uno stile di vita da autentico milionario. Poco più tardi però iniziava a chiedere denaro alle vittime che incontrava, le quali acconsentivano finanziando inconsapevolmente la truffa successiva.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'app per incontri Tinder è universalmente riconosciuta come un luogo digitale dove nascono principalmente frequentazioni fugaci, ma di quando in quando anche amori duraturi. Purtroppo non mancano i casi in cui le cose vanno terribilmente male: il più eclatante è stato svelato recentemente dalla testata norvegese VG, che ha raccontato la storia di un ventottenne israeliano di nome Shimon Hayut il quale nel corso degli anni si è finto con successo un commerciante di gioielli e ha approfittato del suo status fasullo per incontrare e truffare numerose partner, convincendole a prestargli ingenti somme di denaro prima di far sparire le sue tracce.

Il meccanismo della truffa su Tinder: l'apparenza inganna

È stata proprio la testata a mettersi sulle tracce del truffatore dopo aver ricevuto una prima segnalazione da parte di Cecilie Schrøder Fjellhøy, ventinovenne norvegese tra le vittime del raggiro. La giovane ha raccontato di aver conosciuto Hayut con il nome falso di Simon Leviev: un'identità inesistente, costruita ad arte e spacciata per quella del figlio del magnate dei diamanti Lev Leviev. Quando poi i due si sono incontrati, il truffatore ha saputo tenere in piedi la menzogna presentandosi agli appuntamenti in jet privato e provvisto di guardie del corpo, e in generale sfoggiando un tenore di vita da autentico milionario.

La richiesta di denaro

Dopo poche settimane di frequentazione a distanza servite per rinsaldare il legame e rafforzare l'impalcatura dell'inganno, sono iniziate le prime richieste di denaro da parte del falso Leviev, che ha raccontato alla giovane di essere in pericolo di vita e di aver bisogno di liquidità non tracciabile per poter seminare fantomatiche minacce alla sua incolumità. La vittima del raggiro, ormai coinvolta sentimentalmente e convinta della buona fede di Hayut, ha effettuato più volte i trasferimenti richiesti arrivando a chiedere numerosi prestiti in banca per un totale di 200.000 dollari pur di aiutare il ragazzo in difficoltà.

La fine di un raggiro, l'inizio di un altro

Con le continue richieste di denaro la relazione si è deteriorata e, arrivati al punto di non ritorno, Hayut è semplicemente sparito. I giornalisti di VG lo hanno scovato mesi dopo in un albergo di lusso a Monaco nel pieno di una nuova truffa ai danni di un'altra vittima, chiudendo il cerchio di quello che di fatto è risultato essere una sorta di raggiro a ciclo continuo: il truffatore si serviva del denaro ottenuto dalla vittima precedente per finanziarsi lo stile di vita necessario tra le altre cose a ingannare la successiva.

Hayut ha già passato dei guai per le sue attività fraudolente: nel 2015 ha scontato tre anni di carcere in Finlandia per frode nei confronti di altre tre donne, il tutto dopo essere fuggito da Israele prima del termine di un processo che lo vedeva imputato per il furto di alcuni assegni. Al momento però — riporta VG — è ancora a piede libero, e il suo avvocato non ha sue notizie da tempo.

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