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Covid 19

Su WhatsApp circolano centinaia di cure false per il coronavirus

L’ultima frontiera della disinformazione su WhatsApp circa il coronavirus, è arrivata (forse) alla sua evoluzione finale: nelle ultime ore, sono centinaia le cure contro il Covid-19 che circolano nell’app per i messaggi gratis, cure che – chiaramente – non servono a nulla ed in alcuni casi possono essere anche pericolose.
A cura di Dario Caliendo
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Sono tante le persone che, poco dopo le notizie circa la diffusione del nuovo coronavirus, hanno aperto WhatsApp e sono state investite da un forte senso di panico. Capita sempre più spesso, e non solo in Italia. E il motivo è sempre lo stesso: sull'app per i messaggi gratis di Facebook, continua imperterrita e senza sosta, la diffusione di fake news sul Covid-19 arrivato da poco anche in Italia. E bisogna ammetterlo, chiunque pensi a questi messaggi inutili ed allarmisti è sicuramente dotato di una indole di adattamento decisamente più precoce del coronavirus cinese, perché se inizialmente i messaggi che si propagavano su WhatsApp (sì, proprio come un virus) erano semplicemente allarmisti, ora gran parte di queste sciocchezze si è evoluta trasformandosi in fantomatiche cure miracolose contro il coronavirus. Ma attenzione, nonostante la forma sia cambiata, la sostanza è sempre la stessa: sono solo sciocchezze.

Perché mentre i leader di tutto il mondo, assieme agli operatori sanitari, stanno cercando in tutti i modi di contenere il panico e ridurre i rischi che l'epidemia da Covid-19 si trasformi in una pandemia globale, c'è un altro fronte da combattere in contemporanea, ed è quello delle mezze verità e delle fake news che si stanno diffondendo online.

No, le cure contro il coronavirus diffuse su WhatsApp non sono veritiere

E bene, l'ultima frontiera della disinformazione su WhatsApp circa il coronavirus, è arrivata (forse) alla sua evoluzione finale: nelle ultime ore, sono centinaia le cure contro il Covid-19 che circolano nell'app per i messaggi gratis, cure che – chiaramente – non servono a nulla ed in alcuni casi possono essere anche pericolose.

E no, nonostante in questi messaggi condivisi su WhatsApp si parlì addirittura di aglio, acqua salata ed un particolare tipo di tè in grado di garantire un rimedio naturale contro il coronavirus cinese, è bene tenere sempre a mente che – al momento – non esistono ancora cure e che il primo vaccino sperimentale deve ancora essere testato sugli umani.

Perché WhatsApp è la piattaforma più pericolosa

Sembrerà strano pensarlo, d'altronde WhatsApp permette solo di condividere messaggi privatamente ed è ben distante dal grande pubblico di Facebook, Instagram o Twitter, ma nessun luogo virtuale è più pericoloso per la diffusione di notizie false dell'app per i messaggi gratis. E il motivo è proprio quello: la portata di una delle applicazioni più scaricate al mondo è enorme, e il fatto che tramite WhatsApp si possano inviare o inoltrare messaggi in via totalmente privata, rende ancora più difficile la lotta alla loro diffusione.

Centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo (e non solo in Italia, come si tenderebbe ad immaginare), in questi giorni sono state vittime della disinformazione su WhatsApp soprattutto per quanto riguarda il coronavirus e il numero di persone infette, sul modo con il quale il virus tende a diffondersi e sulla disponibilità di eventuali e fantomatici trattamenti per contenere i pericoli del Covid-19. Un bellissimo ed appetitoso piatto di fake news, condito da un'inondazione di messaggi vocali studiati e registrati per rincarare la dose.

Messaggi vocali che, tra le altre cose, oltre a incutere timore e diffidenza ai cittadini, hanno influenzato l'andamento di interi governi, costringendoli quasi a "supplicare" le persone nel diffidare di ciò che leggono o ascoltano su WhatsApp. D'altronde il punto è chiaro: l'idea che le persone possano incutersi panico a vicenda e trasferirlo ad altri in maniera del tutto privata, è una cosa molto preoccupante in questi giorni difficili.

Le possibili soluzioni

La realtà dei fatti è che la battaglia contro le fake news e le "false verità" è difficile da condurre, soprattutto se bisogna farlo in tempo reale e su piattaforme private come WhatsApp. Certo, la soluzione più efficace potrebbe venire direttamente dai Governi interessati e dai media, che dovrebbero spiegare sempre meglio e con maggiore costanza l'importanza di informarsi esclusivamente tramite gli organi istituzionali ufficiali ma, nel suo piccolo, anche WhatsApp pare stia contribuendo contro la diffusione delle fake news nella sua piattaforma.

Spinti da una pressione globale non indifferente, gli sviluppatori dell'app per i messaggi gratis hanno nel tempo migliorato le "difese digitali" della piattaforma, ad esempio riducendo il numero di volte che i messaggi possono essere inoltrati agli altri e tentando di rallentare la diffusione di quella che potrebbe essere definita una vera e propria propaganda cospirazionista.

Ma le preziose funzionalità di sicurezza di WhatsApp impediscono addirittura all'azienda stessa di moderare i contenuti condivisi nella piattaforma e certo, l'aggressività di moderazione tipica dei social network di questi giorni, su WhatsApp non è assolutamente possibile.

Insomma, il punto è chiaro. Sono proprio le caratteristiche che rendono WhatsApp così irresistibile per le persone (e così importante per Facebook) che in realtà potrebbero contribuire all'aumentare delle probabilità che la piattaforma per i messaggi gratis diventi un terreno fertile per la disinformazione e le fake news. E come in ogni cosa, anche in questo caso c'è una sola arma in grado di contrastare realmente questo pericoloso fenomeno: il buonsenso.

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