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Google ha rilevato il terremoto a Milano usando gli smartphone come sismografi

La scossa è stata avvertita anche dai sistemi di allerta sismica della casa di Mountain View Google, che però non utilizzano sismografi ma i sensori di movimento dei telefoni Android distribuiti sul territorio. La tecnologia è ancora in fase di sperimentazione, ma nel caso di oggi, giovedì 17 dicembre, ha funzionato a dovere.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Erano quasi le 17 in punto di oggi, giovedì 17 dicembre, quando numerosi cittadini nella zona del milanese hanno avvertito un boato che si è poi rivelato essere una scossa di terremoto. In quei secondi i sismografi hanno registrato un'attività di magnitudo compresa tra 3.8 e 4.4 con epicentro nella provincia del capoluogo lombardo ma percepita anche nei territori limitrofi; insieme alla popolazione e alla strumentazione specializzata però la scossa è stata avvertita anche da Google, che ha segnalato l'avvenimento sul suo motore di ricerca dopo averlo captato utilizzando gli smartphone con il suo sistema operativo Android come sismografi.

La tecnologia utilizzata

Il sistema utilizzato da Google non è una novità assoluta, ma è ancora in prova. La casa di Mountain View ne ha annunciato l'esistenza pochi mesi fa, ad agosto, attivandolo in un numero ristretto di Paesi ma anticipando anche di avere intenzione di impiegarlo in tutto il mondo in un programma a fasi progressive. Battezzata Android Earthquake Alerts System, la soluzione ideata dagli sviluppatori della casa di Mountain View sfrutta il fatto che centinaia di milioni di persone in tutto il mondo ormai dispongono di uno smartphone, e che all'interno di questi prodotti sono inseriti dei sensori chiamati accelerometri.

Queste componenti normalmente servono a far capire al sistema operativo in quale orientamento è tenuto il telefono, se in orizzontale o in verticale; i valori che registrano gli accelerometri sono però validi per misurare qualunque tipo di movimento, compreso quello che involontariamente coinvolge i telefoni poggiati su una struttura sottoposta alle oscillazioni di un terremoto. E nonostante un normale accelerometro non sia ovviamente preciso quanto un sismografo, centinaia di migliaia di accelerometri distribuiti nello spazio di un centinaio di chilometri quadrati possono comunque servire da campanello di allarme per un sistema antisismico rudimentale ma di impiego rapido.

Il sistema in prova

In particolare la tecnologia impiegata da Google può comparare istantaneamente le segnalazioni che pervengono dagli smartphone in forma anonima per desumere che una scossa sia in atto, e inviare alla popolazione eventuali notifiche di allarme. È quello che in parte è successo nei minuto seguenti alle 16:59 di oggi: cercando la chiave Terremoto su Google, agli utenti nell'area interessata viene restituito un messaggio di allerta che consiglia di consultare le fonti ufficiali per avere maggiori informazioni in merito; a chi compie la stessa ricerca da smartphone, il sistema chiede se effettivamente la scossa è stata percepita oppure no.

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Il motivo della domanda — e la ragione per cui la casa di Mountain View non ha inviato notifiche più vistose agli abitanti del milanese — sta nel fatto che la tecnologia è ancora in fase di prova e può essere soggetta a errori. Quando la soluzione sarà stata addestrata sul campo in un numero di scenari giudicato adeguato, l'azienda potrà trasformarla in un vero e proprio sistema di allarme.

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