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Ti offrono criptovalute su Tinder e Facebook Dating? Attenzione alla truffa

Il fenomeno non è nuovo, ma con il debutto del servizio di dating del gruppo Facebook rischia di subire un’accelerata: la piattaforma gestita dalla multinazionale di Mark Zuckerberg ha aperto infatti le porte del dating a decine di milioni di utenti, esponendoli però inavvertitamente anche ai raggiri che collegano dating e criptovalute.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Le truffe online possono assumere diverse forme e consumarsi su piattaforme molto diverse tra loro. Un abbinamento particolare ma in forte espansione è quello delle truffe che si basano sulle criptovalute e perpetrate su piattaforme di dating online come Tinder e Facebook Dating. Il fenomeno non è nuovo ma, se finora aveva come teatro app prevalentemente votate agli incontri online, con il debutto del servizio di dating del gruppo Facebook rischia di subire un'accelerata: la piattaforma gestita dalla multinazionale di Mark Zuckerberg ha aperto infatti le porte del dating a milioni di utenti, esponendoli però inavvertitamente anche ai raggiri che collegano dating e criptovalute.

Come funziona la truffa

Le segnalazioni online che riguardano questo tipo di operazione sono sempre diverse tra loro. Le truffe del resto si basano sull'opera di convincimento degli autori e sulla reazione delle vittime: per questo motivo lo svolgimento preciso segue copioni sempre diversi, basati sulle interazioni tra i due protagonisti. Ogni raggiro raccontato online mostra però alcuni elementi in comune con tutti gli altri, a cominciare dal punto di partenza: un match dal profilo del truffatore. Quando i due profili si incrociano tramite le app, l'autore della truffa ha modo di iniziare una conversazione, che in modo più o meno rapido si sposta poi su altre app di messaggistica come WhatsApp e finisce col vertere sull'acquisto di criptovalute.

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Difese abbassate

Se l'utilizzo della lingua inglese fa semplicemente pensare al fatto che il proprio match non sappia l'italiano, i modi a volte bruschi con i quali le criptovalute vengono inserite nelle conversazioni dovrebbero far suonare immediatamente un campanello di allarme: in questa testimonianza ad esempio il discorso viene introdotto dal nulla, come se fosse un modo come un altro di trascorrere il weekend e passare del tempo insieme. La prospettiva di un interesse romantico con chi sta dall'altra parte dello schermo può però essere sufficiente a far abbassare le difese nei confronti di questo tipo di raggiro.

Dall'altra parte, gli autori di queste truffe hanno sempre lo stesso scopo: tentano di convincere le vittime a iscriversi a piattaforme per lo scambio di criptovalute come Binance, dimostrandosi disposte anche a guidare le loro vittime lungo tutto il processo. I soldi depositati su questi conti però vengono persi per sempre.

L'arrivo su Facebook Dating

Se finora app dedicate come Tinder sembravano il terreno di elezione per questo tipo di raggiri, il debutto di Facebook Dating ha reso le cose più semplici a chi organizza queste truffe; il servizio del gruppo di Mark Zuckerberg abbatte infatti le barriere di pigrizia o pudore che impediscono tutt'ora a molte persone di lanciarsi su un'app esplicitamente dedicata al dating. Iscriversi al servizio è veloce e Facebook promette di mantenere il profilo separato da quello principale, per rispettare la privacy degli utenti: il risultato è che decine di milioni di utenti Facebook hanno iniziato a cercare l'amore o incontri occasionali tramite l'app, senza avere necessariamente le competenze per distinguere un interesse autentico da una potenziale truffa.

Come proteggersi

Fortunatamente questo genere di truffe è terribilmente semplice da scoprire, a patto di conoscerle in anticipo. Per tenersene alla larga basta diffidare di chiunuque proponga scambi di criptovalute o più in generale operazioni finanziarie con il proprio denaro; anche quando i contatti sono in grado di fornire fotografie o prove della propria identità, se la posta in gioco è di tipo economico la scelta migliore resta quella di fissare un incontro telefonico, in videochiamata o – compatibilmente con il distanziamento imposto dal coronavirus – dal vivo.

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