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TikTok e Instagram censurano le opere d’arte e i musei di Vienna le pubblicano su OnlyFans

Dopo aver subito gli effetti della mannaia censoria di Facebook, Instagram e TikTok, l’Ente del turismo viennese ha aperto un proprio canale su OnlyFans. Qui verranno pubblicate le immagini di celebri opere di nudo esposte nelle sale di quattro musei della capitale austriaca. Gli appassionati potranno osservare i vari capolavori pagando tre euro di abbonamento .
A cura di Ivano Lettere
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OnlyFans ha dimostrato di esercitare un forte ascendente su chiunque voglia realizzare un progetto grazie al finanziamento degli utenti e senza particolari restrizioni. L'assenza della mannaia censoria, un'idea annunciata ad agosto ma accantonata in men che non si dica, fa di questo sito web un unicum nel panorama dei social network. Se n'è accorto anche l'Ente del Turismo di Vienna, che ha aperto un proprio canale su OnlyFans in cui verranno pubblicate foto e video di celebri opere di nudo esposte in quattro musei della capitale austriaca. Una scelta maturata dopo che alcuni istituti culturali sono incorsi nella censura di TikTok, Instagram e Facebook, le cui condizioni di utilizzo mettono sullo stesso piano opere d'arte con nudi e immagini pornografiche.

I precedenti

Il primo episodio che ha messo in allerta l'Ente viennese risale al 2018, quando la campagna pubblicitaria per i 100 anni dalla morte di Egon Schiele promossa sul profilo Facebook del Leopold Museum è stata giudicata "troppo spinta" dal social network. Nel 2019, la stessa sorte è toccata a un dipinto di Peter Paul Rubens, leggendario artista fiammingo, colpevole di aver violato le linee guida della comunità di Instagram, che non ammettono la pubblicazione di nudi artistici. All'inizio del 2021, è stato il turno di Koloman Moser e del suo dipinto Liebespaar, che è apparso in un video pubblicato su Facebook e Instagram per il ventesimo anniversario del Leopold Museum: le piattaforme di Mark Zuckerberg lo hanno rifiutato in quanto "potenzialmente pornografico".

Nemmeno Modigliani ha trovato scampo contro le pruderie dei social, tanto che la promozione di una mostra all'Albertina dell'artista livornese (dal 17 settembre 2021 al 9 gennaio 2022) ha dovuto fare i conti con i limiti imposti dal web a causa della natura esplicita dei suoi lavori. Il caso più recente è dello scorso luglio e ha coinvolto l'account TikTok del Museo Albertina, sospeso e poi bloccato per aver messo in bella mostra alcuni lavori di Nobuyoshi Araki, noto fotografo giapponese: in questo caso, è stato un seno femminile a suscitare lo sdegno della piattaforma di live streaming.

La mossa inconsueta dell'Ente austriaco

Per la commissione del turismo di Vienna, "i principali canali di social media, come Instagram e Facebook, hanno saldamente nel loro mirino nudità e contenuti ‘lascivi' […] Vienna e le sue istituzioni artistiche sono tra le vittime di questa nuova ondata di prurito". Questa è la ragione che ha spinto l'Ente a dirottare su OnlyFans e a pubblicare qui "le opere ‘esplicite' della capitale di fama mondiale". Gli abbonati all'account, che pagheranno tre euro al mese, potranno in questo modo ammirare le opere censurate altrove. “Nei social media, gli algoritmi determinano la quantità di nudità che può essere mostrata e spesso censurano opere d’arte famose in tutto il mondo”, ha infine commentato Norbert Kettner, il direttore del Vienna Tourist Board.

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