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Finge un tutorial su TikTok per parlare dei campi di concentramento in Cina: il social la blocca

Una clip di una utente statunitense ha puntato i riflettori sulle condizioni delle minoranze religiose musulmane in territorio cinese. Il video ha riscosso successo e si è diffuso rapidamente sulla piattaforma prima però di scomparire per una decisione del team di moderazione che ha attirato sul social accuse di censura.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Da qualche settimana ormai la sempre più popolare piattaforma di condivisione video TikTok è finita al centro di accuse secondo le quali i contenuti caricati dagli utenti e relativi a temi scottanti per il governo cinese sarebbero a rischio censura da parte dei gestori del servizio. L'ultimo episodio che sta creando imbarazzo alla società di sviluppo ByteDance è di questi giorni e riguarda un video di denuncia delle condizioni delle minoranze religiose musulmane in territorio cinese: la clip, caricata da una utente statunitense è stata infatti eliminata dalla piattaforma dopo aver raccolto centinaia di migliaia di apprezzamenti.

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La denuncia mascherata da tutorial

Il video ora scomparso da TikTok è stato caricato qualche giorno fa sulla piattaforma da Feroza Aziz, una utente diciassettenne di religione islamica ma residente negli Stati Uniti: inizia come un comune tutorial per il trucco ma in breve tempo diventa un atto d'accusa nei confronti del governo cinese e delle condizioni degli Uiguri sul territorio. Mentre l'autrice continua a truccarsi, invita i follower a utilizzare lo smartphone che hanno in mano per cercare online informazioni sul tema — definito "un nuovo olocausto di cui nessuno parla", nel quale i membri della minoranza etnico-religiosa "vengono rapiti e forzati a riconvertirsi, oppure uccisi".

Lo scopo della strategia era duplice: far passare inosservata la propria denuncia nei confronti di eventuali team di moderazione pronti a rimuovere il contentuo, e diffondere la consapevolezza sul tema anche presso chi non si interessa prevalentemente di fatti internazionali. Il video in effetti ha funzionato: ha ricevuto 498000 apprezzamenti, ma dopo la diffusione sono arrivati la cancellazione e la sospensione dell'account di Aziz.

Versioni contrastanti

ByteDance, interpellata sulla questione, ha risposto di aver sospeso l'account dell'autrice perché collegato a un dispositivo dal quale — con un account differente — la stessa aveva pubblicato un video contenente una immagine di Osama Bin Laden, violando così le norme di TikTok contrarie alla pubblicazione di contenuti che inneggino al terrorismo. La risposta di Aziz è però arrivata prontamente: nel video in questione documentava semplicemente gli insulti che ha dovuto subire nella sua adolescenza da musulmana statunitense, in uno dei quali le veniva rinfacciato proprio che da grande avrebbe sposato lo scieicco del terrore.

Tenendo per buone le versioni delle due parti in causa, nella migliore delle ipotesi la vicenda sarebbe dunque un grossolano fraintendimento che ha incidentalmente portato alla rimozione di un contenuto estremamente popolare e critico nei confronti del governo cinese. Per i più critici nei confronti della piattaforma, però, le motivazioni dietro alla sospensione dell'account non sono altro che un pretesto che ha permesso di mettere il silenziatore a un contenuto scomodo.

Di seguito le parole di un portavoce di TikTok sulla questione: "TikTok non limita i contenuti in quanto sensibili a livello politico. In questo caso, come spiegato nel dettaglio su un recente post del blog di TikTok, l’account precedente di questa utente è stato chiuso e il relativo device bloccato dopo che aveva pubblicato un video di Osama Bin Laden, fatto che costituisce una violazione del divieto di pubblicazione su TikTok di contenuti che includono immagini collegate a organizzazioni terroristiche. Un altro suo account @getmefamouspartthree e i suoi video, incluso quello sulle ciglia in questione, sono attivi e continuano a ottenere visualizzazioni".

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