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“TikTok non fa abbastanza contro i potenziali pedofili”: la denuncia della BBC

In un reportage interno al documentario BBC Panorama una giornalista di 23 anni si è finta una ragazza di 14 all’interno della piattaforma di condivisione cinese. Dopo aver ricevuto messaggi espliciti da più utenti, la giornalista ha inviato segnalazioni al team di moderatori dell’app che però non sono state sempre accolte in modo tempestivo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La piattaforma di condivisione video TikTok è particolarmente apprezzata e frequentata da giovani e giovanissimi, motivo per cui nel corso dei mesi gli sviluppatori l'hanno dotata di misure di protezione che dovrebbero tenere i più giovani al sicuro sia dall'esposizione involontaria a contenuti di natura sessualmente esplicita, sia da tentativi di approccio pericolosi da parte di sconosciuti. In questi giorni però l'emittente britannica BBC ha dimostrato come queste misure non vengano applicate in modo omogeneo, e come gli utenti già segnalati per comportamenti inopportuni nei confronti di minori possano in alcuni casi rimanere lasciati liberi di continuare a cercare altre prede all'interno dell'app.

La scoperta è il risultato di un lavoro di inchiesta svolto dal documentario BBC Panorama, nel quale una giornalista di 23 anni ha aperto un account fingendosi una ragazza di 14, e iniziando a pubblicare contenuti compatibili con quelli che pubblicherebbe una utente di quella età. Tra i seguaci conquistati nei pochi giorni dall'apertura del suo nuovo account, uno in particolare ha iniziato a inviarle messaggi nei quali si offriva di inviarle degli autoscatti di natura sessuale. Lo sconosciuto ha dichiarato di avere 34 anni, mentre la giornalista non è uscita dalla parte rispondendo di averne solamente 14. Il mittente dei messaggi si è scusato, ma dopo aver interrotto la conversazione ha continuato a seguire la ragazza seminando apprezzamenti ai video pubblicati sotto forma di like.

L'intervento in ritardo

La giornalista ha segnalato i messaggi ricevuti attraverso l'apposita funzione che TikTok mette a disposizione, ma in tre giorni la piattaforma non ha preso provvedimenti. È stato a questo punto che la redazione ha contattato i gestori per chiedere conto della situazione; il giorno dopo, l'account dell'utente segnalato è stato disattivato permanentemente, bloccando al telefono del proprietario la possibilità di iscriversi nuovamente con un altro profilo. In altri due casi l'azienda è stata più reattiva nei confronti delle segnalazioni inviate; i due utenti coinvolti avevano continuato a inviare messaggi privati alla giornalista anche dopo che questa aveva dichiarato di essere minorenne.

Le misure di protezione

Oltre al lavoro dei moderatori – che agiscono a posteriori e in modo non sempre efficace – TikTok ha precisato di avere ideato parecchie misure di sicurezza per prevenire l'esposizione dei ragazzi a materiali inadatti o incontri pericolosi. L'età minima di accesso al social ad esepmio è formalmente di 16 anni; inoltre ai minorenni vengono evitati i contenuti di natura esplicita, e i genitori possono limitare il pubblico che può contattare oppure osservare i video dei ragazzi. Nei primi due casi però le limitazioni sono facilmente aggirabili mentendo sulla propria età, mentre le misure di protezione offerte ai genitori possono non essere alla portata di tutti.

La Modalità Limitata ad esempio permette di imporre un tempo limite giornaliero all'utilizzo dell'app e di limitare la comparsa di "contenuti che potrebbero non essere appropriati per tutti gli spettatori"; si attiva direttamente sugli smartphone dei ragazzi all'interno dell'app e si attiva proteggendola con una password per fare in modo che possa essere disattivata solo da chi l'ha impostata. Tutte le limitazioni più stringenti sono però legate al Collegamento Famigliare, una procedura più complessa che richiede ai genitori di aprire un account TikTok sul proprio telefono e collegarlo a quello dei ragazzi per controllarne a distanza le impostazioni.

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