Divieto totale di utilizzare i social network, almeno fino ad un'età più consona. Ad affermarlo riferendosi a suo nipote non è qualche nonno particolarmente apprensivo e poco tecnologico, ma il CEO di Apple Tim Cook. "Non voglio che mio nipote sia sui social network" ha spiegato Cook durante un intervento all'Harlow College in Essex, Gran Bretagna. "Non ho figli, ma ho un nipote a cui ho messo dei paletti. Ci sono delle cose che non permetto, non voglio che stia sui social network". Una decisione che in realtà accomuna diversi manager della Silicon Valley.
"Non sono tra quelli che dicono che il successo si raggiunge se si usa la tecnologia per tutto il tempo" ha continuato Cook. "Ci sono ancora concetti da capire e di cui poter parlare. In un corso di letteratura va usata molta tecnologia? Probabilmente no". Il CEO di Apple non è peraltro la prima figura di spicco della Silicon Valley a prendere una decisione di questo tipo; anche Bill Gates, fondatore di Microsoft, non ha lasciato i sui figli liberi di utilizzare dispositivi tecnologici fino ai 14 anni. Allo stesso modo diversi servizi online come Facebook e YouTube ora prevedono applicazioni o modalità specificatamente dedicate ai più piccoli.
Le dichiarazioni di Cook, peraltro, seguono le polemiche sollevate da una lettera inviata da due grandi azionisti che chiedevano ad Apple di impegnarsi maggiormente per rispondere alla "grave crisi della dipendenza da smartphone nei più giovani". Nella lettera i due investitori, che possiedono 2 miliardi di azioni della mela, hanno chiesto ad Apple di aiutare i genitori a limitare l'utilizzo dello smartphone attraverso una serie di strumenti software e di investigare sull'impatto dell'utilizzare i telefoni per troppo tempo. L'azienda ha poi risposto con un'ulteriore lettera nella quale spiega di aver sempre protetto i bambini e di avere in programma la pubblicazione di nuove funzionalità per rendere questi strumenti ancora più funzionali.