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Tim Cook ottimista sul coronavirus in Cina: “È sotto controllo, le fabbriche stanno riaprendo”

In un’intervista concessa a Fox Business, il numero uno di Apple ha citato gli ultimi dati in arrivo dalla Cina, dove il coronavirus si è originato e dove sono presenti i fornitori dell’azienda. Il numero dei nuovi casi è in diminuzione giorno dopo giorno e le fabbriche stanno riaprendo e tornando a regime.
A cura di Lorenzo Longhitano
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tim cook bocconi
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In Italia l'epidemia di coronavirus è arrivata solamente pochi giorni fa sconvolgendo la quotidianità di molti, ma in Cina — luogo del fololaio originario — la situazione sta iniziando a migliorare. Lo dicono i numeri e ne è convinto il numero uno di Apple, Tim Cook, che ha annunciato come i fornitori di Apple in territorio cinese stiano iniziando a riaprire le proprie fabbriche e la produzione dei dispositivi dell'azienda sia finalmente pronta a tornare ai livelli antecedenti l'esplosione dell'epidemia.

Le dichiarazioni di Cook provengono da un'intervista rilasciata a Fox Business. Nell'estratto del colloquio pubblicato in anteprima in questi giorni dall'emittente, il CEO della casa di Cupertino si dice convinto del fatto che la Cina abbia finalmente messo il coronavirus sotto controllo; cita il fatto che il numero di nuovi casi è in diminuzione giorno dopo giorno e si dice ottimista sulle settimane a venire. Dal punto di vista dei fornitori di provenienza cinese, Cook ha poi affermato che le fabbriche sono già state riaperte, stanno riaprendo o stanno tornando a regime per riprendere la produzione delle componenti di iPhone e degli altri prodotti dell'azienda.

Negli scorsi giorni Tim Cook aveva dovuto annunciare che l'azienda aveva rivisto al ribasso le aspettative relative ai suoi guadagni per il prossimo trimestre, proprio per gli effetti negativi che l'epidemia avrebbe avuto sulla riapertura delle fabbriche e dei negozi in Cina. Non è chiaro se le novità in arrivo da oriente rappresentino per Apple un ulteriore, gradito imprevisto, oppure se tempistiche simili fossero state già preventivate dai piani alti dell'azienda. Quel che resta da valutare è piuttosto l'impatto che avrà sui conti dell'azienda la diffusione del coronavirus nel resto del mondo: isolamenti, chiusure dei negozi e semplice riluttanza ad uscire di casa da parte dei consumatori potrebbero ancora avere effetti negativi sulle vendite dei dispositivi.

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