Tim Cook riceve il Premio Makwan 2014 per il suo impegno contro l’omofobia
EveryOne Group ha assegnato il Premio Makwan 2014 al CEO di Apple Tim Cook. Il Premio Makwan è dedicato a Makwan Moloudzadeh, un ragazzo gay che venne impiccato il 5 dicembre 2007. Per ricordare il 21enne iraniano ogni anno viene assegnato il Premio Makwan alle persone che si sono distinte per azioni o progetti a tutela dei diritti fondamentali degli individui, dei gruppi sociali e dei popoli. Quest'anno il premio è stato assegnato a Tim Cook, la giuria ha apprezzato l'attivismo del CEO di Apple nei confronti delle associazioni LGBT degli Stati Uniti ed il suo impegno contro ogni forma di discriminazione.
La giuria del Premio Makwan 2014, composta da difensori dei diritti umani, artisti e scrittori civili ha quindi assegnato a Cook il riconoscimento. Come ha spiegato la giuria, Tim Cook è stato premiato per il suo impegno contro l’omofobia, il razzismo ed ogni altra forma di discriminazione sociale. Il 2014 per Tim Cook è stato un anno caratterizzato da diverse azioni, prima il coming out attraverso un articolo pubblicato sulla rivista BusinessWeek dove ha dichiarato ufficialmente di essere omosessuale, poi la “sostanziosa” donazione a favore delle associazioni LGBT a sud degli Stati Uniti. Tim Cook si è sempre dimostrato attento a questi temi, nel dicembre 2013 l'amministratore delegato di Apple ha tenuto un importante discorso sulla dignità umana e i diritti della comunità LGBT. Qui di seguito vi riportiamo un estratto del suo discorso tenuto alle Nazioni Unite presso la Auburn University:
“Sin da giovanissimo, ho visto e vissuto molti tipi di discriminazioni e ognuna di essa aveva radice nella paura verso le persone diverse dagli individui che appartengono alla maggioranza. Questi eventi hanno contribuito a delineare la mia personalità e i miei valori”.
“La giustizia e l’uguaglianza sono valori necessari alla dignità umana. Questi valori ci hanno guidato alla creazione di programmi di educazione e consapevolezza dei diritti umani e ciivili che ho messo a disposizione di oltre 2 milioni di dipendenti, in tutto il mondo, dell’azienda che dirigo. Programmi che vanno ben oltre le leggi attualmente in vigore a protezione dei diritti umani. In Apple, centinaia di persone sono dedicate ogni giorno solo a svolgere questo compito. È un lavoro difficile che richiede onestà, dedizione e determinazione e che hanno come unico fine la dignità umana. Ed è un lavoro che portiamo avanti senza pensare al ritorno di investimento”.
“Su queste basi poi abbiamo recentemente supportato la legislazione che impone uguaglianza e non discriminazione per tutti gli impiegati, a prescindere da chi amano. Tale legislazione, nota come Employment Non-Discrimination Act, proibisce la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Ci ho sempre creduto, e Apple ha implementato protezioni per gli impiegati, anche quando la legge non lo prevedeva. Ora è tempo di riscrivere questi princìpi della dignità umana nel libro della legge. La sfida è quella di agire. I diritti umani e la dignità sono grandi principi filosofici, e l’applicazione di questi principi dipende dalle nostre azioni individuali, ogni giorno”.