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Assalto al Congresso Usa dei sostenitori di Trump

Trump bloccato per 12 ore sui social: rimosso il video dove si rivolgeva ai rivoltosi del Congresso

Nel video in cui invitava i manifestanti a tornare a casa, l’imprenditore miliardario è tornato a insistere sulla fake news dell’elezione rubata. La pericolosa ambiguità, per di più in un momento in cui si stavano consumando atti di violenza davanti e dentro al Congresso, non è sfuggita ai gestori delle piattaforme che Trump ha utilizzato per diffondere il messaggio.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Tutti speravano in un discorso che calmasse le frange di sostenitori che nella serata di ieri hanno assaltato il Congresso degli Stati Uniti, e invece ne è uscito un video che rischiava di incendiare ancora di più gli animi. Per questo motivo ieri Facebook, Twitter e YouTube hanno rimosso l'ultima clip pubblicato sui social da Donald Trump nella quale il presidente USA si rivolgeva direttamente a tutti coloro che stavano mettendo a ferro e fuoco le stanze del potere di Watshington. L'azione intrapresa autonomamente dai singoli social network è la più aspra nei confronti dell'inquilino della Casa Bianca, e secondo le spiegazioni fornite dalle relative aziende risponde a una situazione di emergenza.

Il video rimosso

Le proteste di ieri sera sono finite in pochi minuti sotto gli occhi di tutto il mondo, ma la risposta di Trump — l'unica persona con un'influenza sui rivoltosi sufficiente a mettere pacificamente fine agli atti di violenza — non è stata pronta né particolarmente convincente. Nel video in cui invitava i manifestanti a tornare a casa, l'imprenditore miliardario è tornato a insistere per l'ennesima volta sul fatto che le elezioni presidenziali sarebbero state vinte da lui, e che la vittoria gli sarebbe stata sottratta con l'inganno dal partito avversario.

Le cose sono andate diversamente, ma Trump è cosciente del fatto che questo tipo di racconto ha ancora forte presa sugli animi dei suoi sostenitori più fedeli. Per questo ha alternato l'invito a tornare nelle proprie abitazioni al pungolo dell'elezione rubata, rivolgendosi a persone che stavano mettendo a ferro e fuoco uno dei gangli della democrazia del Paese come a persone "speciali" e benvolute.

La risposta dei social

La pericolosa ambiguità non è sfuggita neanche ai gestori delle piattaforme che Trump ha utilizzato per diffondere il messaggio, le quali hanno rimosso la clip dai propri server. Per il responsabile della sicurezza su Facebook, il video "aumenta anziché mitigare il rischio di violenze sul territorio"; per Twitter "minacciare e incitare alla violenza è contro le regole" e l'azione di rimozione del video ha lo scopo di "proteggere la sicurezza delle interazioni sul social". Il social dei cinguettii ha rimosso in totale tre interventi del presidente USA e bloccato il suo account per 12 ore; se violazioni simili dovessero ripetersi, Trump sarà espulso per sempre dalla piattaforma. Facebook ha invece apposto un blocco del profilo di Trump della durata totale di un giorno, esteso anche al social fotografico Instagram.

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