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Trump vuole tornare su Twitter (e costringere il social a riammetterlo)

È quel che emerge dalla richiesta di ingiunzione preliminare inoltrata da Trump contro Twitter, nella quale viene chiesto a un giudice federale di agire nei confronti della piattaforma per ripristinare l’account personale dell’ex presidente, in attesa di un’azione legale mirata al suo ritorno permanente sul social.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Sono passati quasi 9 mesi ormai da quando l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato espulso dal suo social network preferito. Twitter è servito per anni da megafono all'ex inquilino della Casa Bianca, che ora reclama nuovamente un posto all'interno del social. È quel che emerge dalla richiesta di ingiunzione preliminare inoltrata da Trump contro Twitter, nella quale viene chiesto a un giudice federale di agire nei confronti della piattaforma per ripristinare l'account personale dell'ex presidente, in attesa di un'azione legale mirata al suo ritorno permanente sul social.

L'espulsione da Twitter

L'espulsione di Donald Trump da Twitter è stato uno degli eventi più controversi della storia del social, e non solo. Datato 8 gennaio, il provvedimento è seguito ai tragici fatti di appena tre giorni prima, quando un manipolo di sostenitori dell'ex presidente ha assaltato la sede del Congresso USA nel tentativo di fermare il processo di ratifica del risultato delle elezioni 2020 che hanno visto vincitore l'avversario Joe Biden. In quell'occasione e nelle settimane precedenti Trump aveva utilizzato Twitter (insieme ad altri profili social a lui legati) per convincere i sostenitori che le elezioni si fossero svolte in modo fraudolento e che il risultato fosse da contestare. Le piattaforme in questione non hanno agito contro l'ex presidente se non quando era ormai troppo tardi, ovvero dopo che l'assalto ha provocato 5 morti e 13 feriti.

Le proteste di Trump

Anche per la gravità degli eventi del 6 gennaio, social come Facebook, YouTube e Twitter hanno deciso di chiudere i profili di Trump a tempo indeterminato. Ora Trump vuole riaprire un canale di comunicazione con i suoi sostenitori, a cominciare dagli 88 milioni di follower che aveva su Twitter prima dell'8 gennaio 2021. Nel documento depositato in tribunale dagli avvocati di Trump si legge che Twitter "esercita un grado di controllo sul dibattito politico incommensurabile e senza precedenti e profondamente pericoloso per la democrazia", e che il suo profilo sarebbe stato chiuso a causa di pressioni sul social da parte dell'area politica avversaria.

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