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Tutte le novità che iOS 14 ha copiato da Android

I widget sulle schermate home esistevano su Android dalla prima versione, e in Windows Phone si chiamavano Live Tile; la App Library somiglia all’App Drawer e le App Clip ricordano le App Slice. Questa versione di iOS si annuncia come una delle più influenzate da contributi esterni, ma questo non è necessariamente un male.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'aggiornamento a iOS 14 degli iPhone previsto per questo autunno e anticipato negli scorsi giorni durante la WorldWide Developers Conference di Apple sarà ricco di novità che cambieranno parzialmente il modo in cui vengono usati i popolari smartphone della casa di Cupertino. Molte delle caratteristiche annunciate però non sono esattamente degli inediti nel mondo dei dispositivi mobili, anzi: come avrà notato qualunque utente Android che si sia sintonizzato sulla diretta di lunedì, si tratta di modifiche e accorgimenti che si ispirano a funzionalità già offerte da anni sui dispositivi mossi dal sistema operativo di Google.

I widget sulla home screen

La novità più eclatante di iOS 14 è la possibilità di portare i widget sulla schermata home di iPhone. Questi utili elementi hanno da sempre rappresentato un punto di differenziazione tra Android e iOS: gli ingegneri Apple li portarono sugli iPhone dopo anni, relegandoli però al centro di controllo del telefono; ora finalmente hanno reso possibile ospitarli nelle stesse schermate che accolgono le app, offrendo agli utenti la possibilità di tenere sott'occhio le informazioni più utili senza dover accedere a schermate secondarie. Il look finale — fanno notare in molti — somiglia a quello del vecchio Windows Mobile con i suoi live tile, che pure integrava app e Widget nello stesso ambiente.

La App Library

Un'altra modifica strutturale all'interfaccia di iOS è rappresentata dalla App Library, uno schedario che contiene tutte le app installate sul telefono — comprese quelle meno utilizzate che l'utente potrebbe non voler avere sempre a portata di tocco. Questa schermata differisce dalle normali home screen e trae ispirazione dal cassetto delle app di Android, che fin dalla prima versione del sistema operativo assolve alla medesima funzione. Non si tratta però di un concetto inventato dagli ingegneri Google: altri sistemi operativi dividono per praticità una sezione dedicata alle app più utilizzate dal listato completo dei software installati.

Il cambio delle app predefinite

Sul sistema operativo di Google (così come su molti altri) è possibile scegliere la propria app preferita per la navigazione satellitare, la navigazione online, l'apertura dei fogli di calcolo e qualunque altra attività: si tratta di uno dei punti cardine di Android, che ha sempre differenziato il software della casa di Mountain View da iOS. Con il prossimo aggiornamento di iPhone le cose cambieranno, almeno parzialmente: gli utenti di iOS 14 potranno infatti decidere di utilizzare un altro browser e un'altra app di posta al posto di quelle realizzate da Apple.

La funzione Picture-in-Picture

Su iOS 14 debutterà anche la possibilità di guardare video tenendoli in primo piano anche mentre in esecuzione sullo sfondo resta un'altra app con la quale rimane possibile interagire. Su Android questa funzione ha debuttato nel 2017, anticipata dal lavoro di alcuni produttori che ne avevano portato una loro versione sui propri tablet e smartphone. Anche in questo caso dunque il debito di Apple non è tanto nei confronti del sistema operativo Google; si tratta più in generale di essere arrivati con qualche anno di ritardo su una funzione che su computer è offerta naturalmente tramite l'utilizzo delle finestre.

Le App Clip

Le App Clip presentate lunedì rappresentano un sistema potenzialmente molto efficace per legare gli utenti Apple a nuovi servizi e prodotti: con un semplice tap del telefono presso un totem con chip NFC o fotografando un QR code il telefono può scaricare al volo micro applicazioni da usare una volta sola per effettuare pagamenti, per partecipare a programmi di affiliazione e molto altro. Qui Apple sembra essersi ispirata Google con più decisione: l'idea alla base delle App Clip è infatti simile a quella delle App Slice di Android, che però sono state pensate per essere utilizzate in un altro modo e non hanno riscosso particolare successo.

Altri aspetti di iOS 14 simili a caratteristiche già da tempo disponibili su Android sono le nuove abilità di traduzione automatica di Siri, la possibilità di richiamare l'assistente digitale senza che i risultati offerti occupino tutta la schermata e notifiche per le chiamate che appaiono in modo discreto bloccando solo una porzione dello schermo. Che poi per tutte queste novità Apple si sia ispirata direttamente ai rivali di Mountain View o ad altre aziende e principi di progettazione nell'ambito dei sistemi operativi, in realtà poco cambia: iOS 14 si annuncia come una delle versioni del sistema operativo Apple più influenzate da contributi esterni, e questo non è assolutamente un male.

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