Gli account erano 70.000, ma molti venivano gestiti da un'unica persona. È il bacino di utenti affiliati al gruppo cospirazionista QAnon che nelle ultime ore Twitter ha rimosso dalla sua piattaforma in una ulteriore stretta che segue la presa di posizione nei confronti dell'account di Donald Trump, tuttora sospeso a tempo indeterminato. Ora l'azienda ha annunciato di aver bloccato anche 70.000 account impegnati nella condivisione di teorie cospirazioniste legare a QAnon, una figura misteriosa che, tra le altre cose, sostiene l'esistenza di un gruppo di pedofili tra le figure di spicco della politica e dell'intrattenimento internazionale.
Una cospirazione che negli ultimi anni si è fatta sempre più largo online e che ha portato ad accogliere numerosi sostenitori tra le file di partecipanti a manifestazioni e proteste come quella che ha colpito il Congresso statunitense la scorsa settimana. D'altronde i cospirazionisti di QAnon sono spesso anche sostenitori di Trump e sono stati avvistati a più manifestazioni legate o promosse dal Presidente USA. Il pool di utenti eliminati da Twitter è sparito dal social network l'8 gennaio, due giorni dopo l'attacco a Washington.
"Dallo scorso venerdì, oltre 70.000 account sono stati sospesi come risultato del nostro sforzo, con molti casi di singoli individui che gestivano molteplici account" ha spiegato Twitter in una nota. "Questi profili erano coinvolti nella condivisione di contenuti pericolosi legati a QAnon ed erano prevalentemente dedicati alla propagazione di questa teoria del complotto sulla nostra piattaforma". L'eliminazione degli account rappresenta il culmine di una presa di posizione annunciata proprio l'8 gennaio, quando il social aveva annunciato di voler eliminare tutti i profili impegnati nella pubblicazione di elementi relativi alla cospirazione di QAnon.