Twitter, le statistiche di utilizzo in Italia
Twitter è sicuramente uno dei social network più utilizzati al mondo. Nonostante si sia aggiudicato da tempo la palma d'oro di peggior business model a causa della sua incapacità di monetizzare il successo planetario di cui gode, la piattaforma è riuscita a penetrare anche nell'ostico mercato italiano, non sempre particolarmente ricettivo in termini di novità, soprattutto tecnologiche. Twitter da sempre non fornisce statistiche ufficiali relative ai singoli Paesi e per tracciare il profilo dell'user medio italiano Ispo ha condotto una ricerca approfondita, svelandoci tutti i segreti degli italian tweeters. Cominciamo innanzitutto con un po' di numeri; riguardo al rapporto generico con i social network solo il 22% ha un ruolo attivo, ovvero scrive e comunica tramite le piattaforme come Twitter o Facebook. Il resto degli utenti si dividono parimenti tra chi utilizza i social network in maniera passiva, ad esempio solo per informarsi senza però contribuire attivamente, o chi rientra direttamente nella categoria “offline”.
Inutile dire che, anche in Italia, è Facebook il social network più amato, sfiorando il 90% di utilizzo tra gli internauti; abissale la differenza con Twitter, che non supera il 10%.
L'italiano medio che utilizza Twitter ha tra i 18 e i 24 anni di età e un livello culturale medio-alto.
Ma cosa ne pensano gli italiani di Twitter? Qual è la percezione verso utilità, interesse e finalità nell'utilizzo della piattaforma? Il sito dell'uccellino blu in Italia viene visto principalmente come fonte di informazione; i profili più seguiti infatti sembrano essere quelli di testate e giornalisti ma c'è molto interesse anche verso gli account aziendali e dei Vip.
Gli italiani in genere si mostrano favorevoli a che le aziende e e i personaggi pubblici utilizzino la piattaforma per comunicare, anche se – sempre secondo la ricerca Ispo – l'apprezzamento non risulta geograficamente omogeneo, ma spicca nelle regioni del Sud mentre al Nord continua a farsi sentire una certa resistenza.
In generale comunque il trend italiano della piattaforma sembra positivo; quasi la maggior parte degli utenti (78%) ritiene che la comunicazione via Twitter non dev'essere una mera pubblicità ma deve dare informazioni utili, allo stesso tempo più della metà sono concordi nell'affermare che la comunicazione attraverso il sito di microblogging dev'essere curata e che invece spesso i brand non fanno un utilizzo corretto del mezzo. I numeri non finiscono qui. Secondo la ricerca il 45% degli intervistati ritiene la comunicazione su Twitter come uno stare al passo con i tempi mentre il 54% ammette di sentirsi più vicino a persone e aziende che scrivono sul sito dell'uccellino.
Il rapporto con Twitter però non è soltanto rose e fiori ma nasconde anche dubbi, paure e perplessità. Ad esempio il 73% degli intervistati ritiene che i fake account rappresentino un grande problema, soprattutto riguardo alla possibilità di verificare con sicurezza l'identità che si cela dietro ad un nick. Quasi la metà (48%) ritengono la promozione su Twitter delle aziende come niente di più di una normale strategia pubblicitaria che non introduce alcuna novità in materia, mentre il 68% teme il fatto che, una volta postato un tweet, la rete lo consegni all'eternità impedendo così di porre rimedio davanti ad un eventuale errore.
Insomma, dando un'occhiata alle statistiche l'italico popolo sembra avere una certa affezione nei confronti di Twitter. Anche se le statistiche di utilizzo sono ben lontane da quelle americane, dove il social network spadroneggia, il trend sembra in continua crescita ed è probabile che con l'implementazione delle reti mobili 4G la piattaforma per comunicare rapidamente in soli 140 caratteri vedrà crescere di molto la sua popolarità.
Per conoscere la metodologia della ricerca e scaricare il report integrale basta un click a questo link (pdf).