Uber, dopo le proteste Travis Kalanick lascia l’incarico alla Casa Bianca
A pochi giorni dalla nascita dell'hashtag di protesta #DeleteUber che negli ultime ore ha portato molti utenti iscritti al servizio di ride sharing ad eliminare l'app dallo smartphone arriva la notizia che l'Ad di Uber, Travis Kalanick, ha lasciato il consiglio degli advisor economici del presidente Donald Trump. La vicenda nasce a fine gennaio, subito dopo il blocco dell'immigrazione che ha portato il sindacato dei tassisti di New York a scioperare per esprimere vicinanza e solidarietà ai migranti.
Oltre al sindacato New York Taxi Workers Alliance però non sembra aver aderito Uber che pochi minuti dall'inizio dell'interruzione dei servizi ha pubblicato su tweet un messaggio che ha creato non poche polemiche: "Abbiamo cancellato l'aumento delle tariffe dal Jfk. Questo potrebbe portare all'allungarsi dei tempi d'attesa. Per favore abbiate pazienza". La comunicazione è stata interpretata come un tentativo di approfittare della mancata concorrenza se non un tentativo di boicottaggio dello sciopero e quindi un diretto appoggio alla Casa Bianca.
L'episodio ha scatenato gli utenti americani che con l'hashtag #DeleteUber hanno espresso sui social network il loro disappunto. A pochi giorni dalla vicenda arriva ora la dichiarazione dell'amministratore delegato di Uber che in una nota dichiara: "Entrare a far parte del consiglio non voleva dire appoggiare il presidente o la sua agenda, ma sfortunatamente è stato mal interpretato. L'immigrazione e l'apertura ai rifugiati sono una parte importante del successo del Paese e di Uber".
Diversa la posizione del CEO di Tesla e SpaceX, Elon Musk, che sottolinea di non voler lasciare il suo incarico alla Casa Bianca: "Questo non significa che sono d'accordo con le attuali decisioni del presidente. Domani io e gli altri consiglieri esprimeranno obiezioni al recente ordine esecutivo sull'immigrazione e offriranno suggerimenti per cambiare questa politica. I miei obiettivi sono accelerare la transizione del mondo a un'energia sostenibile e aiutare a rendere l'umanità una civiltà ‘multi-planetaria".