Un drone ha trasportato un organo umano per un trapianto: è la prima volta

È stato un volo breve ma non per questo poco significativo, quello compiuto pochi giorni fa da un drone creato dai ricercatori dell'Università del Maryland per effettuare il primo trasporto di un organo umano su un velivolo di questo tipo. L'operazione — descritta dal New York Times — ha riguardato la consegna aerea di un rene dal Saint Agnes Hospital di Baltimora al Medical Center dell'Università, è durata appena una decina di minuti per 4 chilometri di distanza coperta e si è conclusa con il trapianto andato a buon fine dell'organo in una paziente di 44 anni.

Un organo umano non è un carico come gli altri: si tratta di un bene prezioso la cui domanda supera abbondantemente l'offerta, ma soprattutto si deteriora facilmente e in fretta; trasportare un rene velocemente può significare regalare a chi lo riceve anni di vita in più. Per questi motivi il team che si è occupato di progettare il drone non ha potuto prendere a modello un comune velivolo da trasporto senza pilota: l'unità impiegata è mossa da un software che — grazie all'aiuto di sensori per temperatura pressione atmosferica e vibrazioni — programma la rotta meno turbolenta possibile per l'organo da trasportare. A bordo sono presenti anche eliche e motori di riserva, e un paracadute di emergenza per recuperare il carico intatto in caso di guasti irreparabili. Al software di volo automatizzato si affiancano infine due piloti a terra pronti a prendere il controllo del dispositivo in caso di emergenza.

Per arrivare all'unità utilizzata nel primo vero volo di trasporto, la squadra di ricercatori ha accumulato 700 ore di volo in 44 viaggi di prova, perfezionando di volta in volta componentistica e procedure legate alle operazioni di carico e scarico degli eventuali organi. Ora gli sforzi del team — racconta il New York Times — si concentreranno nel coprire distanze maggiori sempre più velocemente. Lo scopo è quello di affiancare il trasporto su gomma, spesso ostacolato da problemi di traffico ma ancora fondamentale per la maggior parte degli ospedali che non dispongono di ampie piste di atterraggio per elicotteri.