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Un MacBook rubato a Londra viene ritrovato in Iran

Un grafico londinese ritrova il suo computer rubato in Iran grazie ad un app capace di riconoscere la posizione geografica. Ma il laptop resterà nelle mani dei nuovi proprietari.
A cura di Daniele Cretella
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Quando lo scorso 23 Febbraio 2013 Dom del Torto si è visto sottrarre dal suo appartamento londinese i propri MacBook Pro ed iPad per mano di sconosciuti, il primo pensiero è stato, ovviamente quello di denunciare il furto presso le autorità, lasciando accesa, però, la speranza che quell' app dedicata alla localizzazione installata sul suo laptop si dimostrasse utile per le indagini. Dopo qualche settimana dal furto, finalmente Hidden App (è questo il nome dell' applicativo sui cui vertevano le speranze di Dom) ha iniziato ad inviare i primi dati relativi alla posizione geografica del computer e le immagini dei nuovi proprietari catturate dalla sua webcam integrata. Tutto secondo copione, tranne che per un piccolo particolare: il MacBook di Dom si trovava nella capitale iraniana di Teheran.

Raccolta tutta la documentazione ricevuta via mail, il grafico londinese non si è scoraggiato ed ha informato le autorità del ritrovamento del suo computer. Ma dopo pochi minuti era diventato chiaro che un intervento in territorio straniero (e per di più a circa 5.000 km di distanza) sarebbe stato praticamente irrealizzabile. Così nasce l' idea nella mente di Dom di creare un blog per diffondere la notizia e le foto dei nuovi proprietari del suo MacBook Pro.

Bastano poche ore per far si che la notizia faccia il giro nel web e insieme alle mail da parte di amici e sostenitori, iniziano ad arrivare anche quelle che lo mettono in guardia in merito a possibili conseguenze legali che la diffusione delle immagini da lui pubblicate avrebbero potuto avere. Ed, infatti, puntale come un orologio svizzero, arriva la mail con tono decisamente poco amichevole di uno dei soggetti immortalati dalle immagini pubblicate dal grafico.

Secondo quanto riportato sul blog di Dom, i nuovi proprietari del suo MacBook Pro non sarebbero stati a conoscenza del fatto che quel computer fosse stato rubato (avrebbero addirittura chiesto informazioni su come poterlo restituire), ma la violazione della privacy conseguente alla pubblicazione delle immagini si sarebbe rivelata di gran lunga più grave del furto del suo computer stesso. Così, in segno di scusa, Dom si sarebbe offerto di rinunciare definitivamente alla restituzione del computer sottolineando più volte sul proprio blog l' innocenza dei nuovi proprietari del MacBook Pro. Ma le foto ormai sono online e non è da escludere che, paradossalmente, il gesto di Dom possa avere conseguenze ben più gravi di quelle da lui immaginate per i ladri del suo computer.

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