Alcuni robot stanno prendendo un po' troppo alla lettera tutta questa storia dell'essere più umani. Sarà stato lo stress, la mole di lavoro o la stanchezza: un robot poliziotto di Washington si è gettato in una piscina del complesso in cui svolgeva le sue mansioni di controllo. E l'acqua, si sa, non fa esattamente bene ai circuiti dei robot. Così il gesto immotivato si è rivelato essere una sorta di suicidio, che i dipendenti dell'edificio hanno immediatamente commentato ironicamente sui social, dove sono state pubblicate le immagini del drone a mollo nel bel mezzo della fontana.
"Il nostro ufficio ha assunto un robot di sicurezza. Si è ucciso. Ci avevano promesso macchine volanti, invece abbiamo robot che si suicidano" scrive uno dei dipendenti su Twitter. Le motivazioni che hanno portato allo scivolone – letteralmente, peraltro – non sono state ancora chiarite né dall'amministrazione degli uffici né dalla ditta produttrice del robot, un Knightscope K5. Non è stato nemmeno specificato se l'automa è sopravvissuto all'incidente o se i suoi circuiti sono stati irrimediabilmente compromessi, anche se a giudicare dalle foto probabilmente non c'è molto da fare per il robot.
Il K5 sembra avere una particolare fame di notorietà: all'inizio di quest'anno se n'è parlato perché un uomo ubriaco è stato arrestato per aver aggredito un modello simile di robot poliziotto, mentre la scorsa estate l'automa è finito sui giornali per aver investito un bambino per poi proseguire sulla sua strada come se nulla fosse successo. Il K5 è stato pensato come robot da pattugliamento, è alto 1,5 metri e pesa 136 chili. Le sue forme ricordano quelle di un missile, elemento che lo rende facilmente ribaltabile come successo nel caso dell'aggressione di qualche mese fa. A Washington, però, l'azione sembra essere stata intenzionale. Che anche i robot si siano già stufati di lavorare?