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Un sito di incontri ha utilizzato profili falsi per indurre gli utenti ad acquistare un abbonamento

Profili falsi e messaggi d’amore pensati per far acquistare nuovi abbonamenti a pagamento agli utenti. È lo stratagemma di un sito d’incontri, il quale è incappato nei controlli della US Federal Trade Commission e dovrà pagare una multa di 616,165 dollari.
A cura di Marco Paretti
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Sito incontri profili falsi

Un sito di incontri online ha introdotto un nuovo sistema che utilizza alcuni profili fittizi e generati al computer per indurre i visitatori ad acquistare un abbonamento a pagamento. L'azienda che si occupa di questo sito si chiama JDI Dating e permette di creare gli account in maniera gratuita, ma poi invia alcuni messaggi da profili falsi nei quali dimostra interesse emotivo.
Gli utenti non hanno la possibilità di rispondere a questi messaggi – travestiti da messaggi d'amore in arrivo da possibili partner nelle vicinanze – se non acquistando un abbonamento dal costo che si aggira tra i 10 e i 30 dollari al mese.

Ora l'azienda, che ha 12 milioni di membri sparsi in 18 siti web, dovrà pagare una multa di 616,165 dollari. La US Federal Trade Commission ha inoltre intimato alla società il cambiamento delle proprie pratiche all'interno dei portali e gli ha negato il permesso di utilizzare profili generati automaticamente.
"JDI Dating usa profili falsi per far credere alle persone di essere desiderate da altri utenti. In questo modo li inganna e li spinge ad acquistare un abbonamento a pagamento" ha commentato Jessica Rich, direttrice della protezione consumatori della FTC "Inoltre, agli utenti veniva attivata l'opzione per il rinnovo automatico, spesso senza il consenso del proprietario dell'account".

Uno dei profili fittizi era quello di una donna dal nome HeidiHi. Era descritta come una 26enne "curvy" con capelli biondi, una personalità molto rilassata e in cerca di un uomo tra i 23 e i 53 anni. L'unico indicatore che poteva segnalare la falsità del profilo era una piccola V racchiusa in una C nella parte alta della schermata.
Questi profili hanno indotto molti utenti a pagare per avere un account in grado di rispondere ai messaggi ricevuti, peraltro l'accusa sostiene che l'azienda non avrebbe specificato chiaramente l'attivazione del rinnovo automatico.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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