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Un vestito intelligente per tornare a camminare e faticare di meno

Si chiama Unplugged Powered Suit ed è stata sviluppata da Yuichi Kurita dell’Università di Hiroshima: è un vestito – o meglio, un esoscheletro – in grado di aiutare le persone a camminare e svolgere determinati movimenti.
A cura di Marco Paretti
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Si chiama Unplugged Powered Suit ed è stata sviluppata da Yuichi Kurita dell'Università di Hiroshima: è un vestito – o meglio, un esoscheletro – in grado di aiutare le persone a camminare e svolgere determinati movimenti. Il progetto, presentato nel corso della International Robot Exhibition, punta ad aiutare anziani, persone con difficoltà motorie e chi vuole faticare di meno sul luogo di lavoro o durante l'attività fisica. La vera rivoluzione è che il tutore non ha dimensioni voluminose ma è piuttosto contenuto e può quindi essere proposto a chi non ha gravi problematiche o chi vuole semplicemente affaticarsi di meno.

Il segreto della Unplugged Powered Suit è lo Pneumatic Gel Muscle, un dispositivo che di fatto rappresenta un muscolo artificiale e che va quindi a sostituire elementi ingombranti come compressori e apparecchiature elettroniche che generalmente caratterizzano i classici tutori. Il "muscolo" si attiva in seguito alla pressione dei piedi per terra, grazie ad una speciale pompa posizionata sotto la pianta del piede. Grazie ad essa l'esoscheletro è in grado di fornire supporto alla camminata, scaricando parte del peso e dello sforzo sul tutore e non sulla gamba, facendo passare la pressione dalla pompa al muscolo attraverso una fascia posizionata all'altezza del ginocchio.

"La struttura è semplice, facile da utilizzare ed economica, soprattutto se paragonata agli esoscheletri per il movimento assistito attualmente disponibili" ha spiegato Kurita. "Questo vestito nasce per facilitare i movimenti quando e come serve: non contiene elementi troppo pesanti e può essere facilmente personalizzato per venire incontro alle esigenze particolari di ciascuno, dal miglioramento della forza muscolare negli atleti alla riabilitazione dopo i traumi". Sono proprio questi gli utilizzi principali pensati dagli sviluppatori, ma non solo: a seconda di dove viene posizionato il muscolo artificiale è possibile migliorare le prestazioni di quello reale. Se applicato al grande pettorale, per esempio, è in grado di aumentare la potenza di un lancio.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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