Google ha confermato che uno dei suoi veicoli autonomi è rimasto gravemente danneggiato in seguito ad un incidente avvenuto con un furgone lo scorso 23 settembre. La collisione è avvenuta a Mountain View, in California, dove ha sede il colosso tecnologico. Secondo la ricostruzione, il guidatore del furgone avrebbe attraversato un incrocio con il semaforo rosso, colpendo nella fiancata sinistra la Lexus RX 450 autonoma di Google. Ancora un volta l'incidente che ha coinvolto una Google Car, il più grave registrato finora dall'azienda, sarebbe quindi stato causato da un errore umano e non da un bug dell'intelligenza artificiale.
Al momento dell'impatto il veicolo di Big G stava procedendo in modalità autonoma, ma il pilota umano – deve sempre essere presente un dipendente di Google nei veicoli utilizzati per le prove su strada – ha provato a frenare una volta accortosi del furgone, senza però riuscire ad evitarlo. Così la vettura ha colpito il SUV di Big G, provocando gravi danni alla fiancata sinistra ma, fortunatamente, senza che nessuno dei due guidatori riportasse ferite. Il dipendente di Google, come hanno sottolineato le persone accorse in seguito allo schianto, era visibilmente scosso.
Non è la prima volta in cui una Google Car viene coinvolta in un incidente, la cui quasi totalità è stata causata da errori umani. Solo in un caso recente l'azienda di Mountain View si è assunta la responsabilità di uno scontro avvenuto lo scorso febbraio coinvolgendo un autobus dei trasporti pubblici. Nel caso dell'ultimo incidente, invece, la colpa è totalmente del guidatore del furgone che ha attraversato con il rosso: il semaforo per la Google Car è rimasto verde per sei secondi prima che l'auto procedesse ad impegnare l'incrocio. Gli incidenti causati dal passaggio con il rosso rappresentano la causa principale di scontri negli Stati Uniti, un trend negativo che i veicoli autonomi potrebbero aiutare a risolvere.