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Una ragazza di 14 anni ha risolto il problema degli angoli ciechi in auto

Il sistema è stato presentato nel corso di una manifestazione scolastica e utilizza un sistema di webcam, un proiettore e una serie di componenti stampate in 3D per visualizzare all’interno dei montanti dell’auto le immagini provenienti dall’esterno che normalmente risultano nascoste dal punto di vista del guidatore.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nonostante i sistemi di controllo della corsia, nonostante il controllo della velocità di crociera e tutte le altre tecnologie di assistenza alla guida, le auto moderne soffrono ancora di un problema antico: gli angoli ciechi. Il campo visivo nascosto dai montanti che reggono il tetto dei veicoli è ancora causa di parecchi incidenti, e neppure i radar a bordo dei veicoli più sofisticati sono in grado di risolvere del tutto il problema. La soluzione potrebbe arrivare da Alaina Gassler, una studentessa statunitense di 14 anni che ha ideato un sistema capace di visualizzare all'interno dell'abitacolo quello che succede nelle porzioni di visuale normalmente nascoste dal punto di vista del guidatore.

Gassler ha sviluppato il suo progetto per una manifestazione scolastica, ma l'idea che ha avuto rivaleggia con i brevetti sui quali stanno lavorando gli ingegneri delle più importanti case automobilistiche. Nella sua implementazione viene utilizzata una webcam posizionata all'esterno e rivolta in direzione dell'angolo cieco interessato: le immagini captate vengono passate in tempo reale a un proiettore posto nell'abitacolo e visualizzate direttamente sul montante, che per l'occasione è stato rivestito grazie a parti stampate in 3D con un tessuto catarifrangente per fare in modo che le immagini giungano solamente al guidatore. In questo modo lo spazio coperto tra parabrezza e finestrino resta comunque visibile, ed eventuali ostacoli in avvicinamento vengono percepiti in tempo dal conducente.

Quello mostrato alla manifestazione scolastica da Gassler è solamente un primo prototipo, facilmente migliorabile: la stessa ragazza ha già anticipato di voler sostituire proiettore e tessuto catarifrangente con uno schermo LCD, una soluzione più elegante e soprattutto più pratica alla luce del giorno. L'idea è valsa alla studentessa il primo premio della Broadcom Masters science and engineering competition alla quale il progetto è stato presentato, ma resta impossibile sapere se e quando il suo sistema diventerà effettivamente un prodotto commerciale.

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