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USA, addio a laptop e liquidi separati nei bagagli a mano

La novità in arrivo dagli Stati Uniti prevede l’utilizzo della tomografia computerizzata al posto dei comuni raggi X. I nuovi macchinari potranno ottenere immagini tridimensionali degli oggetti scansionati, il che renderà le misurazioni più precise e la separazione di laptop e liquidi dal resto dei bagagli superflua.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Prepariamoci a dire addio alla noiosa procedura di rimozione di laptop e liquidi dai bagagli a mano prima di prendere l'aereo: la rivoluzione per chi viaggia è in partenza dagli Stati Uniti, dove stando a quanto rivelato da Bloomberg un numero cospicuo di aeroporti si sta attrezzando per adottare entro l'estate una tecnologia di scansione dei bagagli a mano che consente di passarli al setaccio senza separarli dall'elettronica e dai liquidi.

La Transportation Security Administration statunitense — l'ente federale che coordina e si occupa delle operazioni di sicurezza negli aeroporti USA — ha infatti confermato di aver finalizzato un ordine per circa 300 macchinari che sostituiranno almeno altrettanti scanner a raggi X. La tecnologia impiegata dai nuovi strumenti in questione in realtà non è del tutto inedita: si tratta della tomografia computerizzata, lo stesso sistema di diagnostica per immagini alla base delle comuni TAC che si effettuano in ospedale. Il suo impiego negli aeroporti però è relativamente recente: nel 2017 un primo test pilota sempre a cura della TSA aveva dato buon esito al fianco di esperimenti in aeroporti di altri Paesi e, dopo una timida espansione nel corso dell'anno scorso, sembra pronto a trasformarsi in un programma ufficiale.

Con le nuove macchine le forze dell'ordine saranno in grado di ottenere immagini tridimensionali dei bagagli scansionati, mentre la tecnologia a raggi x attualmente adoperata permette soltanto di ottenere immagini bidimensionali nelle quali le sagome degli oggetti e delle loro componenti interne sono sovrapposte una all'altra. I nuovi dispositivi dunque non metteranno a disposizione solamente e scansioni più precise, ma anche in grado di dare un'idea completa della forma e del volume degli oggetti presi in esame, aprendo potenzialmente le porte a un sistema di riconoscimento automatizzato più preciso.

I passeggeri in partenza o transito dagli aeroporti statunitensi coinvolti nel programma (non tutti per il momento, o almeno non ancora) non dovranno dunque più perdere tempo nel separare liquidi e laptop dal resto dei bagagli, un'operazione in meno che dovrebbe accorciare i tempi di attesa in questa fase della partenza. Nei primi test in realtà — riferisce l'agenzia a Bloomberg — le code non si sono accorciate particolarmente, ma la situazione dovrebbe migliorare non appena il personale prenderà confidenza con i nuovi macchinari. Purtroppo la situazione negli altri Paesi al momento non cambia, o almeno non è destinata a cambiare fino a che non verranno eventualmente cambiati i dispositivi a raggi X che attualmente vanno per la maggiore in tutto il mondo.

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