È l'ultima grande vittoria per Barak Obama, ormai giunto al termine del suo mandato: la Corte federale degli Stati Uniti ha dato ragione all'attuale amministrazione della Casa Bianche che, nel febbraio del 2015, ha approvato le nuove regole per la Net Neutrality, la neutralità della rete. "La rete deve rimanere aperta, equa e libera" aveva spiegato Obama subito dopo la decisione della FCC, l'ente che gestisce le telecomunicazioni negli Usa. "Ora internet è uguale per tutti". Una decisione divenuta effettiva nel giugno del 2015, ma che ha dovuto affrontare diverse critiche e polemiche da parte delle aziende impegnate nel settore della telecomunicazione.
Sono state proprio le telco a portare nuovamente davanti al tribunale la Fcc, con l'obiettivo di ribaltare la decisione ed impedire l'entrata in vigore delle nuove regolamentazioni. Oggi, però, il successo della Net Neutrality è ufficiale: il tribunale ha dato ragione all'authority sostenuta dalla Casa Bianca, confermando l'inserimento della banda larga tra i servizi di interesse pubblico con una votazione che ha visto una maggioranza di 3 a 2. "La decisione presa dalla corte rappresenta una vittoria per i consumatori e gli innovatori che meritano un accesso libero al web" ha commentato Tom Wheleer, numero uno della FCC. "E assicura che internet rimanga una piattaforma per l'innovazione, la libera espressione e la crescita economica".
Le regole sulla Net Neutrality, che per la prima volta riguarderanno anche le piattaforme mobile, riclassificano i provider internet sotto il "Title II" del Communications Act. Ciò significa che saranno trattati come gli operatori telefonici, impedendo che vengano applicate azioni come il blocco dell'accesso a contenuti legali, il throttling della banda e le forniture a pagamento di corsie di accesso preferenziali a risorse di connettività più efficienti. In poche parole: niente più web a due velocità, dove chi paga di più ha più servizi.