Una donna della California è stata licenziata per aver disinstallato dal suo smartphone un'applicazione che permetteva al suo datore di lavoro di tracciarne i movimenti 24 ore su 24. Si chiama Myrna Arias ed è un'ex dipendente dell'azienda Intermex: aveva l'obbligo di portare con sé il dispositivo tutto il giorno e, quando ha cancellato l'applicazione che ne seguiva gli spostamenti, è stata allontanata. Arias ha ora denunciato la Intermex per violazione della privacy e licenziamento senza giusta causa. "Il boss di Arias, Stubits, ha ammesso che i dipendenti sono stati monitorati anche al di fuori dell'orario di lavoro" si legge nel documento che accompagna la denuncia "si è inoltre vantato di conoscere la velocità alla quale guida Arias grazie all'applicazione installata sul suo smartphone".
Arias ha spiegato di non essere contro il controllo durante le ore di lavoro, ma di non accettare il tracciamento dei suoi movimenti anche fuori dagli orari d'ufficio. "Secondo lei l'applicazione è del tutto simile alle catene che venivano messe alle caviglie dei prigionieri e ne ha più volte sottolineato l'illegalità a Stubits" continua il documento "il suo boss ha replicato dicendo che lei dovrebbe tollerare queste intrusioni perché la Intermex la stava pagando di più rispetto a chi l'aveva preceduta".
Una volta espresse le sue preoccupazioni a Stubits, lui le ha intimato di tenere il cellulare carico per tutto il giorno, in modo tale che l'applicazione potesse funzionare regolarmente. Il software utilizzato, Xora StreetSmart, è pensato proprio per permettere alle aziende di monitorare gli spostamenti dei propri dipendenti che si trovano al di fuori dell'ufficio. Lo stesso creatore, però, ha spiegato che l'applicazione dovrebbe essere attivata quando si inizia a lavorare e disattivata quando si termina la giornata lavorativa. Arias chiede alla Intermex più di 500 mila dollari di danni.
