Usano un finto Game Boy per rubare 5 macchine: arrestati 3 ragazzi inglesi
Da sempre, il Game Boy è utilizzato dai più giovani per vivere le esperienze dei videogiochi, conferendogli per questo stesso motivo un'aria innocente. Nessuno potrebbe mai pensare che questo stesso dispositivo possa essere utilizzato per scassinare delle macchine: a sfruttare questo paradosso sono stati tre ragazzi inglesi del West Yorkshire che, servendosi di un strumento mascherato appositamente per sembrare una variante della console portatile, hanno rubato cinque Mitsubishi Outlanders, eludendo l'antifurto dei veicoli ibridi.
Come hanno rubato le automobili
A Dylan Armer (29 anni), Christopher Bowes (33 anni) e Thomas Poulson, (31 anni) sono bastati pochi secondi per riuscire nell'impresa. Oltre alla loro esperienza, un altro fattore che ha reso possibile il furto è stata la potenza del "Game Boy": stando alla testimonianza della polizia del West Yorkshire, il valore dell'oggetto ammonta a 20.000 sterline e permette di interferire con i sistemi di apertura e avviamento senza chiavi tipici dei veicoli moderni.
Nonostante avessero pianificato tutto nei minimi dettagli, i tre non hanno potuto evitare lo sguardo vigile di una telecamera a circuito chiuso che li ha immortalati mentre staccavano la spina delle auto dal punto di ricarica: poco dopo hanno sfoderato il dispositivo per sbloccare le Mitsubishi Outlanders e accenderle. Non è passato molto prima che la polizia fermasse i ladri che, non appena si sono trovati faccia a faccia con gli agenti, non hanno avuto modo e tempo di nascondere il "Game Boy": era infatti nascosto in un vano segreto del loro veicolo.
Le condanne
Come se non fosse bastato il furto di cinque auto, a complicare la situazione di Armer, Bowes e Poulson si è aggiunto un video recuperato dal telefono di uno di loro. Il contenuto includeva il racconto dell'impresa fatto con tono orgoglioso e beffardo: "Il totale disprezzo che hanno avuto per le vittime, i cui veicoli duramente guadagnati sono stati portati via in pochi secondi, è totalmente evidente dal tono sprezzante che si sente nel filmato che abbiamo recuperato da uno dei loro telefoni", ha commentato l'ispettore Vicky Vessey. Un atteggiamento che forse avrà costituito un'aggravante, tanto che Armer è stato condannato a 30 mesi di carcere, mentre a Poulson e Bowes sono stati assegnati 22 mesi, con una sospensione di due anni nel caso di buona condotta.