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Va all’asta la prima calcolatrice portatile della storia: ecco quanto costa

Realizzato da Texas Instruments, è il primo prototipo di calcolatrice compatta, con schermo e batteria integrati. Terminato nel 1967, per arrivare alla produzione in grande scala ha richiesto altri 4 anni e l’acquisto dei diritti da parte di un’azienda terza, la giapponese Canon che ha commercializzato il gadget con enorme successo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Oggi per fare di conto velocemente basta estrarre dalla tasca lo smartphone o lo smartwatch, aprire la relativa app e digitare su un comodo touch screen; in pieno ventesimo secolo però automatizzare la soluzione di operazioni matematiche relativamente semplici come moltiplicazioni e divisioni richiedeva macchinari che potevano pesare chili e chili. Tutto è cambiato con l'invenzione del primo prototipo di calcolatrice portatile uscito dal progetto Cal Tech di Texas Instruments: un esemplare che può essere definito il primo nel suo genere e prodotto in due soli esemplari, uno dei quali sta per essere venduto all'asta.

La notizia della messa in vendita di uno dei due prototipi del calcolatore arriva direttamente da Bonhams, la casa d'aste che si occuperà di piazzarlo al migliore offerente. Il preistorico gadget è una scatola in alluminio il cui aspetto sobrio ed elegante non lascia quasi presagire lo sforzo titanico di progettazione che la sua realizzazione ha richiesto. Prodotto tra il 1965 e il 1967, il calcolatore doveva servire come dimostrazione pratica dell'utilità dei circuiti integrati prodotti da Texas Instruments; per fare in modo che il dispositivo risultasse effettivamente portatile però, gli ingegneri hanno dovuto riprogettare da zero componenti ed elettronica fino ad allora destinati a prodotti ben più ingombranti.

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Il risultato è il compatto prototipo che finirà all'asta in questi giorni, grande appena 10 x 15 x 4,3 centimetri, provvisto di 18 tasti e in grado di eseguire le quattro operazioni fondamentali con una precisione di 12 cifre decimali. L'alimentazione è a batteria, mentre il display non è una unità a cristalli liquidi, ma uno speciale rullo di carta sul quale una stampante termica imprimeva di volta in volta i risultati delle operazioni richieste.

Il prototipo era talmente avanzato che richiese altri 4 anni per essere trasformato in un prodotto commerciale: ci pensò Canon, acquistando i diritti di produzione da Texas Instruments e realizzando nel 1971 il modello Pocketronic, che aprì la strada a 5 milioni di calcolatrici portatili vendute nel solo anno successivo. L'asta per la vendita dello storico prototipo si terrà invece giovedì 5 novembre: il valore del dispositivo è stato stimato dai banditori tra i 25.000 e i 42.000 euro.

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