Wikipedia: 10 anni di cultura e informazione libera
Vi siete mai chiesti cosa significhi il termine Wikipedia? In seguito ad un piccola indagine abbiamo scoperto che, a dispetto della fama universale di cui gode la parola in questione, sono in pochissimi a sapere cosa, realmente, significhi. E questo accade principalmente perché, oggi, il termine Wikipedia si è allontanato molto dal suo significato primordiale, andando a designare, genericamente, un preciso modello di enciclopedia multimediale ed una certa maniera di fare informazione "dal basso", ma in realtà il lemma Wikipedia deriva dall'associazione di due termini, uno hawaiano ed uno greco: wiki (che significa "veloce") e pedia (che significa "cultura").
Cultura veloce; era questo l'intento primario di Jimmy Wales e Larry Sanger al momento della creazione del portale: ideare uno strumento che consentisse un accesso rapido al sapere. Ma al concetto di "velocità", Wikipedia ha subito unito le idee di libertà, collaborazione e condivisione, diventando presto simbolo dell'intera rete stessa, di ciò il web è e dovrebbe essere sempre: libero, attuale e costruito collettivamente. Del resto, se dell'intero scibile umano si tratta, è più che giusto che a comporlo siano quanti più esseri umani è possibile. Dopo 10 anni di intensa attività, Wikipedia può contare su più di 17 milioni di articoli, presenti in 270 lingue differenti (di cui 180 già attive), e su 410 milioni di accessi mensili, grazie ai quali risulta il quinto sito più visitato al mondo. Il tutto è merito del lavoro volontario di migliaia di persone che, ogni giorno, aiutano il sito a crescere in volume e qualità.
Ma Wikipedia non è solo uno strumento, Wikipedia è un'idea, e se lo strumento in sé può avere dei difetti, l'idea su cui poggia non ne ha. Certo, se si vuole fare un'indagine scientificamente valida di un determinato fenomeno, sarebbe folle affidarsi allo sola fonte wikipediana, ma se si desidera conoscere la storia e le evoluzioni afferenti ad un qualunque argomento, il sito di Wales è ancora oggi la principale fonte di conoscenza disponibile sul web. Del resto, quale serio ricercatore compierebbe i propri studi affidandosi alla sola enciclopedia cartacea? Ed anche quando si parla di enciclopedia online, il discorso è il medesimo, e non ha molto senso recriminare sui presupposti alla base del progetto solo perché a redarne i contenuti non è Denis Diderot ma l'Uomo Comune.
Chi conosce il web, sa bene quanto può essere stata dura per Jimmy Wales resistere al canto delle sirene dell'advertising e se, fino ad oggi, Wikipedia è stato uno dei pochi luoghi in grado di sopravvivere senza dover vendere spazi pubblicitari è solo grazie al supporto dei suoi utenti che, evidentemente, non riconoscono soltanto la forza dell'idea ma, soprattutto, la considerano necessaria, 16 milioni di volte necessaria. Questa, infatti, è la somma raccolta da Wikipedia nel 2010, quasi un dollaro per ogni articolo presente nell'enciclopedia, denaro necessario a pagare non solo i 50 lavoratori dipendenti di cui la fondazione dispone, ma anche per tenere in vita i server che, naturalmente, hanno un considerevole costo di mantenimento.
Il 15 gennaio 2010, Wikipedia compirà 10 anni e sono attesi festeggiamenti autogestiti in tutto il mondo. Ogni utente è chiamato ad organizzare le celebrazioni nei modi e nei tempi che ritiene più opportuni. A tal fine il sito ha messo a disposizione un vero e proprio Community Communication Kit, ovvero tutta una serie di informazioni utili a chiunque intenda realizzare, promuovere o anche solo partecipare ad uno degli eventi celebrativi di questo primo decennale di attività del portale. Insomma, anche quando si tratta di festeggiare, Wikipedia non perde la sua vocazione all'autogestione e, ancora una volta, chiama all'azione gli stessi cybernauti a cui delega la redazione degli articoli. D'altronde, è solo loro il merito di un successo che dura da 10 anni, ed è giusto che siano proprio loro a celebrarlo, o meglio, noi.
