Wikipedia, dura presa di posizione contro la legge “ammazza blog”
Wikipedia contro la legge “ammazzablog”, il disegno di legge voluto dal Ministro Severino in tema di intercettazioni telefoniche che contiene al suo interno l'ormai famigerato “comma 29”. Tale comma obbliga i siti internet di qualsiasi natura, dietro la minaccia di pesanti sanzioni, a rettificare le informazioni pubblicate nel caso gli interessati rilevino che tali contenuti siano lesivi della propria immagine, il tutto senza nemmeno un intervento da parte della magistratura. Un vero e proprio limite alla libertà di informazione in rete contro il quale Wikipedia si scaglia pubblicando in bella vista sulle sue pagine il seguente annuncio:
Gentile lettore, gentile lettrice,
il comma 29 del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali – se approvato dal Parlamento italiano – imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno – già sancito dall'articolo 595 del Codice Penale italiano – ma con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità, anche a dispetto delle fonti presenti e senza possibilità di ulteriori modifiche. Un simile obbligo costituirebbe una limitazione inaccettabile all'autonomia di Wikipedia, snaturandone i principi fondamentali.
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano, in continua crescita da undici anni grazie al contributo quotidiano di oltre 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo. Le oltre 925 000 voci dell'edizione in lingua italiana ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia.
La presa di posizione di Wikipedia si unisce al coro di quanti sono scesi sul piede di guerra contro una legge che non a caso è stata ribattezzata “ammazza blog”, non tanto per la questione della rettifica (per altro, già sancita dalla legeg) quanto per il fatto che tale rettifica debba avvenire senza possibilità di replica e senza che vi sia un ordine della magistratura a stabilirlo. Come Wikipedia stessa ricorda, tutto ciò potrebbe accadere in barba a prove e documentazioni a sostegno delle informazioni pubblicate, un vero e proprio bavaglio portato avanti da chi, evidentemente, nel potere di denuncia della rete intravede qualche rischio da scongiurare anche a discapito della libera circolazione delle informazioni.