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Wikitalia, la democrazia partecipata passa dal Web

Wikitalia è un progetto che scommette sui cittadini italiani e punta a costruire una piattaforma online che faccia da “faro” per l’attuazione di tecniche di governance collaborativa. Come dire: se Internet è una risorsa straordinaria, allora mettiamola “a sistema” e utilizziamola per avvicinare cittadini e istituzioni.
A cura di Anna Coluccino
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Wikitalia è uno spazio di democrazia partecipata che invita il governo centrale e le amministrazioni locali a essere trasparenti e collaborative, ad ascoltare i cittadini che non ne possono più di ricevere "ordini" di cui non condividono le motivazioni (o semplicemente non le comprendono); quegli stessi cittadini che hanno sostenibili risposte alternative e vorrebbero partecipare all'elaborazione delle strategie politiche, economiche e amministrative che servono a regolare la loro esistenza democratica.

È un tentativo, in un'epoca più che mai disorientata e confusa; una proposta che ci sentiamo di condividere e di rilanciare con il più entusiastico degli slanci.

Vogliamo però sottolineare che esiste il rischio, considerato il clima politico di questi tempi, che qualcuno voglia sottolineare la "responsabilità" del lodevole impegno di questa iniziativa e contrapporla alla presunta "irresponsabilità" di quanti avanzano nella protesta perché stanchi dell'esistente così come dei processi cambiamento lenti, farraginosi e mai realmente capaci di estirpare il cuore del problema. Ecco, io da questa interpretazione dell'impegno come contrapposto al diritto di dissentire e protestare mi dissocio fin da ora, ma sottolineo il mirabile sforzo di "fare qualcosa" perché la politica sia più prossima al cittadino, per far sì che l'anti-politica non vinca su tutto, convincendo gli elettori che partecipare alla vita democratica è sempre inutile e le istituzioni sono sempre una beffa da non sostenere in nessun caso.

Sarebbe bello se esperimenti del genere servissero a dimostrare che alla protesta può far seguito il tentativo di modificare l'esistente, e speriamo sinceramente che funzioni.

Magari tentativi come questo possono essere il degno corollario della protesta globale contro una politica lontana dalle esigenze reali, e un tentativo di impegno che supporta e si unisce all' "indignazione"…

Ché, in fondo, fare due tentativi invece di uno è due volte meglio che restare fermi.

Il principio fondante del progetto è che Internet può abilitare nuove forme di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Consentendo di mobilitare l’intelligenza collettiva delle comunità civiche, e incanalarla verso fini comuni: questo, a sua volta, accresce di molto la capacità di governo e amministrazioni, e dà una nuova freschezza alla partecipazione democratica, rigenerandola.

Ora, se consideriamo -ad esempio- il caso islandese, non si può certo essere contrari a questo assunto.

Ma in che modo intende agire Wikitalia?

Semplice, attraverso l'implementazione di una suite di strumenti che facilitino  l'e-democracy e che siano indipendenti l'uno dall'altro, di modo che ogni amministrazione possa utilizzare gli strumenti che più si adattano alla forma in cui preferisce far partecipare i cittadini alla vita politica.

La suddetta suite sarà fatta di software, modelli organizzativi e regole sociali, pensati apposta per:

  • facilitare la trasparenza politico-amministrativa;
  • consentire l’interazione tra cittadini e assemblee di eletti;
  • valorizzare il patrimonio di conoscenza male organizzato e non pubblicizzato nelle basi dati pubbliche;
  • prendere decisioni pubbliche e collaborative;
  • attuare politiche pubbliche con il concorso dei cittadini;
  • abilitare i cittadini a collaborare con le istituzioni nella policy delivery là dove possibile;
  • ascoltare e analizzare i media, sia quelli tradizionali che quelli sociali, raccogliendo le sollecitazioni dei cittadini e il loro sentimenti nei confronti delle amministrazioni.

Al momento, le città che hanno già aderito al progetto in fase sperimentale sono: Firenze, Torino, Matera e -a breve- saranno messe online le pagine wikiFirenze, wikiTorino e wikiMatera, attraverso le quali sarà possibile capire meglio, dal punto di vista pratico,  in che modo le amministrazioni possano servirsi di una piattaforma di open government per favorire trasparenza, opendata e partecipazione.

Tutto questo nasce in Italia ma non vuole fermarsi all'Italia, perché quella della democrazia partecipata è una questione più che mai sentita in gran parte del globo.

Il progetto è in fase beta e i promotori (che trovate elencati sotto) si sono dati cento giorni per mettere a punto un prototipo di piattaforma e proporre modalità di coinvolgimento a chiunque voglia partecipare. 

Il betaManifesto 

La bella politica appartiene a tutti noi,
non è di chi ci governa.
Abbiamo scelto di farci rappresentare,
non di farci comandare.
Sappiamo che insieme, tutti quanti insieme,
valiamo molto più che da soli.
Non vogliamo governare. Ma partecipare.
Perché crediamo che sia un nostro diritto. Ed è anche un nostro preciso dovere.
Il nostro tempo è quello della condivisione e della partecipazione.
La tecnologia ha creato un ambiente guidato dall’intelligenza collettiva.
La storia ci ha insegnato che la democrazia non si può esportare, perché sa essere contagiosa, grazie all’azione di uomini e donne.
Tanti e tutti insieme.
Noi siamo qui per aiutare chi governa,
non per sostituirci a loro.
Vogliamo mettere intelligenza, passione e coraggio al servizio della collettività e Wikitalia è la nostra piattaforma di collaborazione.
Per provare a cambiare, partendo dalle nostre città, per arrivare ad abitare un Paese migliore.
Per noi e per chi verrà dopo di noi.

I promotori

Tra i promotori di questo spazio di condivisione e proposta troviamo alcuni nome "eccellenti" della rete, come Frida Brioschi, presidentessa di Wikimedia Italia, Riccardo Luna, ex direttore di Wired e giornalista di Repubblica, Juan Carlos De Martin, co-fondatore e co-direttore del Centro NEXA su Internet & Società del Politecnico di Torino, professore di ingegneria dell’informazione ed editorialista de La Stampa. E molti molti altri sono i nomi eccellenti che figurano tra quanti, in queste ore, stanno approntando una possibile risposta alla crisi della "politica", una risposta che forse non risiede nell'anti-politica, ma nell'impegno in prima persona dei cittadini interessati a cambiare lo status quo partecipando attivamente alla vita democratica del paese.

i_promotori_di_wikitalia

Insomma: già entro fine anno avremo un'idea più chiara di quel che potrebbe accadere e, per adesso, non resta che prendere atto delle buone intenzioni del progetto e delle ottime motivazioni che lo animano. Occorrerà seguire attentamente quanto accadrà nei prossimi mesi, tenendo ben presente quali sono i principi fondanti di Wikitalia e chi sono i suoi promotori, la cui storia personale dovrebbe essere garanzia di serietà.

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