L'aggressività con cui Microsoft sta portando avanti il suo programma di aggiornamento del sistema operativo Windows 10 ha creato non pochi grattacapi all'azienda di Redmond. L'update automatico ha infatti ottenuto i permessi per installarsi automaticamente sui computer con sistema operativo Windows 7 e Windows 8.1, previa conferma da parte dell'utente una volta scaricato in maniera del tutto automatica il file d'installazione. Così l'aggiornamento ha raggiunto migliaia di persone in tutto il mondo, compresa Teri Goldstein, una donna californiana che ha ottenuto un risarcimento di 10.000 dollari proprio perché Windows 10 si è installato automaticamente sul suo PC.
Responsabile di un'agenzia di viaggio, la Goldstein sostiene che l'aggiornamento si sia installato sul computer di lavoro senza aver ricevuto il suo permesso. In seguito, il PC avrebbe smesso di funzionare proprio a causa dell'update, elemento che l'ha convinta a fare causa a Microsoft per recuperare i soldi persi in seguito alla problematica e i costi sostenuti per sostituire la macchina. Ora la donna ha vinto la causa e Microsoft ha deciso di non ricorrere in appello, limitandosi a pagare il risarcimento alla Goldstein pari a 10.000 dollari.
"Microsoft non ha fatto appello per evitare le spese di un ulteriore scontro legale" ha spiegato un portavoce dell'azienda di Redmond. Ora resta da capire come si comporterà Microsoft nel caso insorgano ulteriori cause legali relative al programma di aggiornamento gratuito del suo sistema operativo. Di certo, infatti, l'update a Windows 10 ha indispettito diversi utenti in giro per il mondo proprio in virtù della sua insistenza una volta che il file d'installazione viene caricato in automatico sul PC. In realtà la questione dovrebbe risolversi a partire dal prossimo 29 luglio, quando Microsoft terminerà l'offerta di aggiornamento gratuito ed eliminerà di conseguenza l'applicazione "Ottieni Windows 10" e le relative notifiche.
