Working Capital Tour: gran finale a Torino
Sono ormai trascorsi quasi dieci mesi dall'inizio dell'avventura Working Capital Tour 2011, e noi di Tech Fanpage abbiamo visto crescere l'evento settimana dopo settimana, ammirando la tenacia di quanti -pur tra le mille difficoltà della contemporaneità- provano a costruirsi un futuro che abbia come base una buona idea e tanta voglia di realizzarla. Ci siamo affezionati a tutti i novelli innovatori che hanno affollato i palcoscenici dei vari eventi Working Capital, e ci siamo affezionati anche alle loro idee di innovazione.
A questo punto, non vorremmo proprio essere nei panni della giuria che dovrà decretare i progetti vincitori e che -il prossimo 18 novembre- è chiamata a farlo dallo stesso palcoscenico che ha dato inizio al tutto: quello di Torino.
Seguendo le varie tappe del Working Capital Tour, ci è parso evidente come, malgrado l'Italia abbia milleuno difetti (e anche più), non sia mai stata né mai sarà una nazione prima di idee, priva di capacità, audacia e determinazione. Mancano le risorse (e questo è un triste dato oggettivo), manca la voglia di scommettere sulle nuove generazioni (in ogni campo), mancano lungimiranza e coraggio, ma i talenti quelli no, non mancano affatto, e Working Capital ne ha scovati moltissimi.
Cinque le categorie di concorso, ben 150 i finalisti in gara: se volete conoscere i nomi di coloro che forse-un giorno- diventeranno sinonimo di innovazione per il nostro paese, non dovrete far più che cinque clic.
I finalisti nel settore Internet, Web e Ict
I finalisti nel settore Social Innovation
I finalisti nel settore Bio&Nanotech
Per sapere quali tra questi progetti verranno giudicati meritevoli dei finanziamenti offerti dal premio Working Capital dovremo attendere il prossimo 18 novembre.
Le finali del Tour dei Mille avranno luogo a Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni, lì saranno proclamati i vincitori dei finanziamenti per progetti di ricerca (Grant) e d'impresa (Seed), selezionati tra ben le 2.139 idee che, in questi mesi, sono state caricate sul sito di Working Capital.
I 150 progetti finalisti verranno esposti presso la mostra Stazione Futuro, dove tutti coloro che vorranno partecipare all'evento (l'ingresso è libero ma occorre iscriversi) potranno soppesare il valore delle idee selezionate prima di assistere alla premiazione.
Il prossimo 18 novembre, oltre a conoscere i nomi degli innovatori che riceveranno incentivi allo sviluppo dei loro progetti, scopriremo anche quale sarà l'idea capace di conquistare la giuria al punto da meritare il premio di un milione di euro messo a disposizione da Quantica. E non è ancora tutto.
Infatti, tra i molti premi in palio c'è anche la partecipazione al corso di alto livello all'Università della Svizzera Italiana di Lugano e quella al London Camp, messe in palio per gli startupper più promettenti, i quali avranno l'opportunità di accedere a un programma di full immersion di una settimana per Executive MBA e Studenti MBA organizzato da Finance Channel e MIP (scuola di Management del Politecnico di Milano) in collaborazione con UK Trade & Investment e una prestigiosa Business School di Londra.
Insomma, parliamo di opportunità reali, finanziamenti veri e concreto desiderio di far ripartire l'innovazione.
La giornata sarà, come di consueto, molto ricca di avvenimenti, interventi, presentazioni e valutazioni, e vedrà la partecipazione di ospiti come:
- Marco Patuano (Amministratore Delegato Telecom Italia)
- Francesco Profumo (Presidente CNR)
- Paolo Barbanti (Amministratore Delegato Pharma & Biotech Advisors)
- Paolo Barberis (Fondatore Dada)
- Antonio Presti (Presidente Associazione Culturale Fiumara D'Arte)
All'inizio dell'avventura, Telecom Italia -promotore del concorso- ne aveva chiesti mille: mille innovatori come i Mille che fecero l'Italia. Il tentativo -lungi dall'essere solo un motto- era quello di rifarla l'Italia per mezzo idee e grazie alla voglia di mettersi in gioco dei suoi giovani. Si sono presentati in oltre duemila, tutti spinti dal desiderio di affermazione e rivalsa, sentimenti diffusi in tempi di crisi a cui, come spesso accade, fanno seguito tempi di rinascita: sociale, politica, culturale e anche tecnologica.
Del resto, come affermava Alfred de Musset: "Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paure". E non possiamo che augurarci che sia davvero così.
