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Xiaomi pronta per la IPO alla borsa di Hong Kong da 6,1 miliardi di dollari

Xiaomi, l’azienda cinese che in soli 8 anni è diventato un colosso mondiale, è pronta per la sua IPO alla borsa di Hong Kong del valore di 6,1 miliardi di dollari. Il valore totale dell’azienda ondata nel 2010 da  Lei Jun e Bin Lei salirebbe quindi a oltre 70 miliardi di dollari. Xiaomi è il quarto porduttore al mondo di smartphone.
A cura di Francesco Russo
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xiaomi hong kong

Xiaomi, l'azienda cinese che in soli 8 anni è diventata un colosso mondiale, è pronta per la sua IPO alla borsa di Hong Kong del valore di 6,1 miliardi di dollari. In questi giorni l'azienda ha racconto altri 548 milioni di dollari da altri 7 importanti investitori, tra i quali figura anche la produttrice di processori Qualcomm. L'azienda ha già fissato il range del prezzo delle azioni che dovrebbe essere compreso tra i 2,17 e i 2,80 dollari americani, il valore totale salirebbe quindi a oltre 70 miliardi di dollari se la banca che segue l'operazione eserciterà quello che in gergo si chiama "greenshoe", uno strumento che serve a stabilizzare le quotazioni del titolo dopo la IPO. Gli scambi inizieranno già il prossimo 9 luglio.

Per l'azienda di Pechino, fondata nel 2010 da  Lei Jun e Bin Lei si tratta di un momento importante. Xiaomi sta vivendo un momento felice essendosi ormai posizionato tra i principali produttori di smartphone a livello mondiale. E lo stesso CEO, Lei Jun, non fa mistero del fatto che vuole portare la sua azienda a competere con in grandi colossi come Samsung, Google e Amazon. Infatti, sebbene l'azienda sia molto conosciuto da grande pubblico per gli smartphone, in realtà il business dell'azienda cinese è molto vario, con una forte componente dedicata a prodotti e servizi IT per le aziende. L'azienda infatti produce dispositivi connessi legati al mondo dell'Internet of Things e al mondo delle smart industry e delle smart city.

Dando un'occhiata a qualche dato finanziario, si nota che nel 2017 i ricavi sono aumentati del 67,5% su base annua a 114,62 miliardi di yuan (18 miliardi di dollari), di cui 82,5 miliardi generati dalle attività in Cina (+39,2%) e 32,1 miliardi da quelle all’estero (+250,4%). Oltre agli smartphone (il 70,3% dei ricavi), Xiaomi vanta il comparto apparecchiature connesse a internet (20,5%), dai gadget agli scooter, dai purificatori d’aria ai bollitori di riso fino ai servizi Internet (8,6%). Il residuo 0,6% è legato ad altre attività.

Xiaomi nel giro di poco tempo è diventato uno dei principali produttori di smartphone al mondo. Nel 2018 si piazza in quarta posizione dietro a Samsung (primo), Apple e Huawei. Sarà quindi interessante vedere gli sviluppi del derby cinese.

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