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Yape, il robot-postino che gira per le strade di Cremona

Consegna i pacchi in città e riconosce il destinatario con la scansione del volto. Il robot, in questi giorni, ha debuttato a Cremona.
A cura di Enrico Galletti
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È stato inaugurato nei giorni scorsi a Cremona ed è destinato a migrare presto in nuove città. Si chiama Yape, acronimo di Your Autonomous Pony Express, ed è un progetto diventato finalmente realtà grazie al lavoro di molti tecnici e sviluppatori. Si tratta di un piccolo robot bianco, non eccessivamente ingombrante, che una volta posizionato sulla strada, grazie alle sue due ruote, si muove autonomamente. E lavora, senza sosta. Yape è stato ribattezzato il robot-postino, ed è una "new entry" nel mondo della tecnologia, che già preannuncia di voler cambiare le abitudini del mondo del delivery.

Il suo funzionamento è semplice e intuitivo. Grazie ad un'applicazione installata su smartphone e tablet è possibile "chiamare" Yape e affidargli i nostri pacchi. L'app ci chiederà quindi di inserire le coordinate del destinatario. A portare a termine la consegna ci penserà direttamente lui, spostandosi per la città, grazie alla sua capacità di riconoscere i segnali stradali e semaforici, di muoversi nel traffico riconoscendo pedoni e ostacoli. Il dispositivo di riconoscimento facciale, di cui è dotato, garantisce che il destinatario sia effettivamente quello indicato dal mittente al momento dell'affidamento del pacco.

Il piccolo robot ha un'autonomia di circa 80km e viaggia a una velocità massima di 6 km all'ora su strada e di circa 20 km orari sulle piste ciclabili. Può trasportare pacchi per un carico massimo di 70 Kg. E-Novia ha pensato anche ai consumi, permettendo al robot-postino un consumo nettamente basso. Yape è sinonimo di intelligenza artificiale. Nei giorni scorsi, grazie alla collaborazione tra il Comune di Cremona e il Polo per l'Innovazione Digitale della città, il robot ha fatto il giro della città, sperimentando alcune consegne negli esercizi commerciali di Cremona. È stata necessaria anche la presenza della polizia locale, per assicurarsi che la prima prova "su strada" del robot di e-Novia non arrecasse alcun danno. E così è stato. Ora, però, si punta al mondo, perché Yape venga presto "adottato" anche da altri Paesi.

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