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YouTube ha lanciato una campagna per convincere gli utenti a vaccinarsi

Nella campagna informativa promossa dall’azienda di Google, una serie di clip sottolineano i motivi per i quali vale la pena vaccinarsi. Tutte le ragioni sono espresse utilizzando il formato più caro alla piattaforma di condivisione, ovvero i video degli utenti. Lo scopo è convincere chi è neutrale o scettico nei confronti dell’immunizzazione di massa.
A cura di Lorenzo Longhitano
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I vaccini sono l'arma più potente a disposizione per arginare la pandemia di coronavirus, e ora che questa soluzione inizia a essere a portata di mano in molti Paesi occorre superare l'ultimo ostacolo che separa i vari governi dal ritorno a una parvenza di normalità: la diffidenza di una fetta minoritaria ma consistente di popolazione. È a questo obbiattivo che mira l'ultima campagna informativa promossa da YouTube: una serie di clip che sottolineano i motivi per i quali vale la pena vaccinarsi, espressi utilizzando il formato più caro alla piattaforma di condivisione, ovvero i video degli utenti.

Il messaggio di YouTube

La campagna è stata ideata all'interno del London School of Hygiene & Tropical Medicine’s Vaccine Confidence Project e ha avuto inizio ieri. L'iniziativa è mirata agli utenti statunitensi, che saranno raggiunti dai video su YouTube e su altre piattaforme social, ma anche da spot televisivi e perfino radiofonici, fino al mese di giugno. Nei video sono ben chiari i motivi per i quali vaccinarsi: da una festa di compleanno a un bagno con gli amici, passando per un giro sulle montagne russe, e molto altro. Tutte le motivazioni sono introdotte dalla parola Because (ovvero Perché) e visualizzate attraverso una serie di clip diventate virali su YouTube negli scorsi anni, che ritraggono momenti di gioia e condivisione tipici dell'era pre-Covid; a chiudere i video c'è il motto dell'iniziativa, che si può tradurre con "torna a fare ciò che ami".

La situazione negli Stati Uniti

Se in Italia e negli altri Paesi europei i vaccini non sono ancora garantiti per tutte le fasce d'età, negli Stati Uniti la situazione è ben diversa: quasi un adulto su due ha già ricevuto almeno la prima dose del trattamento che è sostanzialmente ormai aperto a tutti; nonostante questo e nonostante l'ampia disponibilità di dosi, il ritmo dei nuovi vaccini somministrati ogni giorno sta rallentando. Le cause possono essere molteplici, tra le quali spicca però il fatto che tutti coloro che desideravano il vaccino più ardentemente ormai l'hanno ottenuto; a questo punto negli USA resta da vaccinare una fetta di popolazione neutrale o perfino scettica nei confronti della campagna di immunizzazione.

Chi ancora non si è candidato insomma è possibile avrà bisogno di un'opera di convincimento. In gioco c'è l'ambita immunità di gregge, che è fondamentale ottenere il prima possibile, ovvero prima che il virus trovi una mutazione che lo renda più difficile da arginare con i preparati attualmente disponibili sul mercato.

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