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YouTube ha violato la privacy dei bambini: pagherà fino a 200 milioni di multa

La società era stata accusata di raccogliere dati sui minori e di utilizzarli per proporre loro pubblicità mirata. L’attività è in contrasto la legge statunitense per la salvaguardia della privacy dei bambini online, motivo per cui il garante USA aveva aperto un’indagine sul gruppo che si è chiusa con l’accordo di questi giorni.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Sono molte ormai le aziende hi tech statunitensi che si stanno scontrando con una tendenza sempre maggiore – da parte degli organi di regolamentazione in tutto il mondo – a tenere sotto controllo le loro attività. L'ultima società a sperimentarlo sulla propria pelle è stata YouTube, che in questi giorni ha accettato di pagare al governo statunitense una multa che si attesta tra i 150 e i 200 milioni di dollari per chiudere un contenzioso con la FTC – l'agenzia statunitese che si occupa tra le altre cose anche di tutela dei consumatori. La piattaforma era sotto indagine per violazione della privacy dei suoi utenti più giovani.

A riportarlo è stato Politico, secondo il quale YouTube è stata messa nel mirino della FTC per via di procedure di raccolta dati di utenti minorenni che – secondo le ipotesi dei garanti – sarebbero stati utilizzati per fornire loro pubblicità mirate, con modalità che però violavano la legge statunitense per la salvaguardia della privacy dei bambini online. La decisione di cercare un accordo per chiudere le indagini è arrivata da YouTube ed è stata approvata dall'organo di garanzia USA, ma i termini precisi dell'accordo non sono stati riferiti.

Quel che è certo però è che la somma che la FTC ha accettato di far pagare a YouTube non è particolarmente elevata. Da una parte effettivamente la somma di 200 milioni di dollari è decisamente più elevata del precedente record detenuto per violazione della legge USA sulla salvaguardia della privacy dei minori – una multa da meno di 6 milioni comminata alla piattaforma di condivisione TikTok; d'altro canto – lamentano le associazioni dei consumatori che hanno contribuito a puntare i riflettori sul caso negli scorsi mesi – la cifra rappresenta comunque il fatturato del gruppo relativo alle attività di appena un paio di mesi, e potrebbe non essere sufficiente a dissuadere l'azienda dal comportarsi in modo simile in futuro.

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