YouTube infrange i sogni dei giovani youtuber: stop alla monetizzazione sotto i 1.000 iscritti
Cambiano, non di poco, le regole di YouTube. E la ricaduta diretta è sugli autori di video meno conosciuti. A partire da oggi (e dal 20 febbraio per chi si iscrive ex novo) monetizzare i propri video pubblicati online sarà "roba" da pezzi grossi. Con le nuove linee guida di YouTube, che ha apportato alcune modifiche al Partner Program, per ricevere denaro dai propri video sarà indispensabile avere almeno 1.000 iscritti al canale e 4.000 ore di visualizzazioni in attivo nel corso dell'ultimo anno.
Così, anche YouTube sceglie di restringere il cerchio. E lo fa con uno scopo ben preciso: evitare di monetizzare video che non rispettino le linee guida della community e che possano, in qualche modo, essere considerati offensivi o espliciti su più fronti. Con questa mossa, YouTube rinnova l'impegno e la salvaguardia di una realtà di contenuti sicuri e fruibili da tutti. La notizia, come era prevedibile, ha creato malumori tra gli youtuber che erano già iscritti al Partner Program e che speravano, al crescere delle visualizzazioni, di essere prossimi al raggiungimento del piccolo grande obiettivo di fare del "mestiere" da youtuber un secondo lavoro (se non una professione a tutti gli effetti).
YouTube, dopo il provvedimento che ha coinvolto molti utenti, ha fatto sapere che il 99 percento dei creator esclusi dal programma di monetizzazione stava guadagnando meno di 100 dollari all'anno. Il 90 percento degli utenti, nell'ultimo mese, ha ricevuto compensi di circa 2,50 dollari. Cifre che per molti, tuttavia, si traducevano in un semplice motivo di soddisfazione, che da oggi sarà solo un ricordo. YouTube, dopo la restrizione che in queste ore sta facendo discutere, ha annunciato di voler potenziare il controllo sui video in uscita, specialmente per quanto riguarda le pubblicazioni idonee al programma pubblicitario del colosso. Insomma, un nuovo provvedimento che alimenta un dibattito sui social, tra youtuber "esclusi" e utenti che gioiscono per una mossa che "porterà più qualità e sicurezza fra i contenuti di ogni giorno".