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Zuckerberg cede alle pressioni degli investitori sulle azioni e mantiene il controllo di Facebook

Una lotta interna a Facebook per il controllo della società tra investitori e Mark Zuckerberg si è appena conclusa. Il fondatore di Facebook ha annunciato nei giorni scorsi il ritiro del piano di riclassificazione delle azioni, evitando così l’emissione di azioni senza diritto di voto, decisione che aveva spinto gli investitori stessi a citarlo in giudizio.
A cura di Francesco Russo
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Una lotta interna a Facebook, per il controllo della società, tra investitori e Mark Zuckerberg (CEO e fondatore dell'azienda) si è appena conclusa. E non è escluso che ce ne possano essere altre. Ma, a ben vedere, quanto successo nei giorni scorsi dovrebbe essere servito a placare gli animi. Il tutto viene a trovare un punto di accordo, se così si può definire, quando Mark Zuckerberg, in un post sulla sua piattaforma, annuncia di aver chiesto al suo consiglio di amministrazione di ritirare il piano di riclassificazione delle azioni della società, piano che prevedeva l'emissione di azioni senza diritto di voto e che gli avrebbe permesso un pieno controllo della società. Per questo motivo, gli investitori avevano citato in giudizio proprio Mark Zuckerberg, che sarebbe dovuto comparire per testimoniare di fronte alla Delaware Chancery Court. L'annuncio fatto da Zuckerberg prevede il ritiro del piano sulle azioni e di conseguenza decade il procedimento giudiziario e anche la prosecuzione dello scopo filantropico di Facebook, ora possibile con le sole forze della società.

Zuckerberg stesso, a distanza di un anno e a distanza di pochi giorni dalla sua testimonianza di fronte alla Delaware Chancery Court, si è reso conto che il piano di riclassificazione delle azioni, con la previsione di emissioni di azioni senza diritto di voto, non poteva essere sostenibile. Prima di tutto perché aveva scatenato una lotta interna che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, specie se il procedimento giudiziario avesse proseguito il suo corso. In secondo luogo, perché lo stesso Zuckerberg si è reso conto che Facebook vive di ottima salute con le azioni che in un anno sono cresciute del 50 percento in più del suo valore (valgono oggi 170 dollari per azione) e che il sogno di finanziare il suo progetto filantropico che vede Facebook al centro di questo progetto può essere portato avanti ugualmente, senza colpi di mano e senza minare la fiducia degli investitori. Il fondatore di Facebook ha scritto nel post che quella poteva essere l'unica soluzione, ma in realtà ce n'è un'altra.

Come più volte sostenuto, Mark Zuckerberg e sua moglie Priscilla vogliono portare avanti il proprio progetto filantropico e, soprattutto, mantenere l'impegno di cedere il 99 percento della propria ricchezza negli anni a venire. Il progetto che Zuckerberg vuole portare avanti con la moglie prevede un finanziamento di 12,8 miliardi di dollari per i prossimi 18 mesi, soldi che verranno ricavati dalla vendita di 35-75 milioni di azioni Facebook. Mark Zuckerberg e sua moglie continueranno a controllare la società e a finanziare i propri progetti, chiudendo, almeno per ora, una lotta interna che al momento avrebbe potuto solo fare del male a Facebook stessa, nel suo momento d'oro.

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