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Opinioni

5 cose che non ricordi del Nokia 3310

Sono passati poco più di 15 anni dall’uscita del Nokia 3310, un cellulare che è ormai entrato nella storia. Altro che applicazioni, internet e fotocamere, ecco 5 motivi che hanno reso il Nokia 3310 il cellulare definitivo.
A cura di Marco Paretti
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Sono passati poco più di 15 anni dall'uscita del Nokia 3310, un cellulare che è ormai entrato nella storia. Proprio come le cose migliori della vita, il dispositivo non solo era ben visto durante i suoi anni di attività, ma nel tempo si è trasformato in una vera e propria leggenda del settore tecnologico, al centro di molti ricordi e altrettanti meme che, ovviamente, ne mettono in luce gli aspetti positivi nei confronti dei nuovi smartphone. Che, sotto certi aspetti, escono distrutti dal paragone con il terminale finlandese. Altro che applicazioni, internet e fotocamere, ecco 5 motivi che hanno reso il Nokia 3310 il cellulare definitivo.

1. Era indistruttibile

Ok, su questo aspetto ci abbiamo ormai scherzato tutti per anni. Il punto è che, di fatto, il 3310 era indistruttibile. Al massimo poteva cadere per terra e aprirsi in più pezzi – nei casi limite la batteria saltava via e il cellulare si spegneva – ma oltre a questo le conseguenze erano quasi sempre inesistenti: tutto tornava come nuovo non appena riagganciato il pannello posteriore, che incredibilmente riusciva a non scalfirsi mai. Merito del design compatto e della scocca probabilmente creata partendo dall'adamantino; rompere il 3310 era impossibile, anche impegnandosi duramente.

2. La batteria durava settimane

Ormai si fa fatica a ricordare l'epoca in cui i cellulari andavano ricaricati una volta ogni settimana, se non una volta ogni due. Il Nokia 3310 aveva una longevità di 260 ore, aumentata anche dal fatto che spesso non lo si utilizzava per chiamare, preferendo la linea fissa quando disponibile. Così, anche grazie allo schermo monocromatico, non bisognava preoccuparsi nemmeno quando il telefono andava in "riserva". E, in caso di usura, se ne comprava un'altra e la si sostituiva. Oggi, invece, basta prendere in mano l'iPhone per ritrovarsi con il 10% in meno di batteria, che, in caso di problemi, può essere cambiata solo a caro prezzo.

Nokia-3310-fanpage

3. Aveva Snake II (e Space Impact)

Prima di Candy Crush, Clash of Clans e Flappy Bird c'era lui, il re incontrastato di tutti i giochi mobile: Snake II. Nessuno è più stato come lui, anche perché Snake era preinstallato in tutti i principali cellulari Nokia e aveva dalla sua meccaniche semplici, veloci e che si prestavano ad infinite sfide al punteggio più alto con gli amici. Elementi che hanno reso il gioco uno dei più famosi del mondo, che nulla ha da invidiare ai più complessi ed evoluti giochi mobile che oggi invadono gli store digitali degli smartphone. Come dimenticare anche Space Impact, ottimo per calmarsi dopo aver colpito per l'ennesima volta la propria coda e aver scaraventato il telefono contro il muro. Il problema era che a quel punto bisognava inventarsi una scusa per il buco nel muro.

4. Si potevano cambiare le cover

E il loro numero era infinito. Qualsiasi azienda produceva scocche per il 3310, che potevano essere acquistate un po' ovunque, persino sulle bancarelle in strada. D'altronde la possibilità di personalizzazione era completa: sia il pannello frontale che quello posteriore erano sostituibili, consentendo di modificare radicalmente l'aspetto del telefono anche con cover caratterizzate da elementi in rilievo. La vera svolta, però, erano quelle che presentavano lo schermo con ologramma, tamarre al punto giusto. L'importante era non scegliere cover anonime. Chi lo faceva veniva silenziosamente giudicato.

5. I loghi facevano la differenza

Non c'erano sfondi animati né a colori, ma solo i loghi. Se la cover personalizzava il nostro telefono, il logo completava l'opera dando un carattere tutto suo al piccolo display. Se avete vissuto quegli anni ricorderete sicuramente le innumerevoli pubblicità sulle riviste e in televisione relative ai loghi, che potevano essere scaricati in abbonamento proprio come le suonerie. Anche in questo caso l'importante era distinguersi dalla massa, proponendo sempre loghi borderline, accattivanti e anche un po' azzardati.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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