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Agenda Digitale: qual è il futuro di Internet in Europa?

Agenda Digitale, la strategia dell’Unione Europea per diminuire il digital divide e permettere l’accesso a Internet a tutti i cittadini europei, ha diffuso i dati sull’ITC relativi all’ultimo anno.
A cura di Vito Lopriore
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Per migliorare l’uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), accelerare la ripresa economica e creare un futuro sostenibile digitale, l’Unione Europea ha creato Agenda Digitale. Con ciò si intende progettare una strategia per delineare le politiche e le azioni affinchè la rivoluzione digitale porti benefici a tutti i cittadini europei.

La Commissione europea ha pubblicato un quadro di valutazione che mostra i dati relativi alla diffusione e all’uso di internet nei paesi dell’Unione. I dati concernono anche le norme in materia di telecomunicazioni introdotte dall’UE al fine di aumentare la competitività del settore e di offrire migliori servizi alla clientela contenuti nella Direttiva 2009/136/CE del Parlamento Europeo, i diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e le norme a tutela dei consumatori.

I nuovi dati descrivono una situazione in continua crescita in Europa: il 65% della popolazione dell’UE usa Internet (l’obiettivo è raggiungere il 75% entro il 2015), l’uso si sta diffondendo anche tra le fasce più svantaggiate, come le persone meno istruite e i più anziani (dal 42% al 48%). Il 40% dei cittadini dell’UE fa acquisti online, compreso il 57% di tutti gli utenti di Internet. Buone notizie anche per quanto riguarda l’eGovernment: il 41% dei cittadini si avvale di servizi online della pubblica amministrazione e la metà di loro ha completato e rinviato all’amministrazione moduli online, l’obiettivo è quello di arrivare, nel 2015, a una percentuale del 50% dei cittadini e dell’80% delle imprese. Il digital divide è sceso si 4 punti percentuali.

Un problema riscontrato è la diffusione della banda larga superveloce (necessaria per la diffusione capillare dei nuovi servizi Internet): si concentra in poche zone, soprattutto urbane. La Commissione sta lavorando con gli Stati membri per permettere le connessioni con banda larga veloce e superveloce a ogni cittadino entro il 2013 e non oltre il 2020.

L’agenda digitale si è posta anche la finalità che entro il 2015 il 20% dei cittadini facciano acquisti online transnazionali: oggi questa percentuale è bassa, si è registrato un incremento nell’ultimo anno solo dello 0,7% (dall’8,1% all’8,8%). Si intendono anche analizzare gli ostacoli allo sviluppo del mercato unico digitale in una comunicazione che verrà elaborata sulla direttiva eCommerce.

Il commissario Neelie Kroes ha dichiarato "Constato con piacere i progressi compiuti. Ma gli Stati membri, l’intero settore, la società civile e la Commissione, noi tutti dobbiamo fare di più se vogliamo sfruttare appieno il potenziale dell’Agenda per conservare la competitività europea, stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro e prosperità. Invito tutti a riflettere sugli enormi effetti benefici, a lungo termine, di un’azione decisa intrapresa oggi, in particolare verso la banda larga ad alta velocità".

Quali sono i dati riguardo l'Italia?

La Commissione europea dà un’opinione neutra per quanto riguarda il nostro paese; se da un lato vengono elogiati gli sforzi fatti nell’ambito dell'eGovernment, dunque la spesa pubblica per i servizi online e l’uso da parte delle aziende di questi servizi (registra un incremento rispetto all’anno scorso), dall’altro si registra la bassa disponibilità di banda larga. Come mostrato anche nei recenti dati Audiweb, in generale c’è l’aumento della penetrazione del Web tra i cittadini anche se la quantità di connessioni a banda larga rimane sotto il livello medio europeo (87%).

L’Italia è inoltre tra i paesi in cui la percentuale degli abitudinari della rete è più bassa (48%) mentre più alta è la percentuale di coloro che non hanno mai avuto un contatto con il Web (41%). Molto limitata, inoltre, l’adozione dell’e-commerce come possibile soluzione d’acquisto.

Conclusioni

Gli obiettivi principali sono:

–  creare un mercato unico digitale

–  migliorare le condizioni per l'interoperabilità tra prodotti e servizi IT

–  accrescere la fiducia e la sicurezza Internet

–  garantire la fornitura di accesso a Internet molto più veloce

–  incoraggiare gli investimenti in ricerca e sviluppo

–  migliorare l'alfabetizzazione digitale, le competenze e l'inclusione

–  l'applicazione delle ICT per affrontare le sfide sociali quali il cambiamento climatico, aumento dei costi sanitari e l'invecchiamento della popolazione.

Si osservano buoni progressi nell’uso regolare di Internet, acquisti online, servizi di amministrazione online e utilizzo di tecnologie a basso consumo energetico; progressi medi nella disponibilità e nell’effettivo uso della banda larga; progressi insufficienti nell’e-commerce transnazionale, nella presenza in linea delle piccole e medie imprese (PMI) e nei prezzi del roaming.

Le implicazioni di queste valutazioni saranno discusse a Bruxelles il 16 e 17 Giugno nella conferenza annuale dell’Agenda Digitale, per valutare i progressi e le sfide emergenti.

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