Apple, Pay, il servizio di pagamento che sfrutta il chip NFC integrato negli ultimi iPhone per sostituire bancomat e carte di credito, arriva oggi in Italia. Lanciato nel 2014, il metodo di pagamento ha proseguito con molta cautela il rilascio globale, raggiungendo prima gli Stati Uniti e solo in seguito alcuni paesi europei, tra cui, da oggi, l'Italia: è la 16esima nazione in cui Apple Pay è disponibile. Il rilascio era già stato anticipato dall'aggiornamento delle pagine dedicate al servizio e tradotte anche in Italiano nel corso delle ultime settimane: da oggi, però, il servizio è effettivamente attivo per tutti gli utenti.
Come funziona Apple Pay
Una volta registrata una carta compatibile – per farlo basta aprire l'app "Wallet" sull'iPhone e seguire la procedura guidata – è possibile utilizzare il sensore NFC integrato negli ultimi smartphone della mela per pagare tramite tecnologia contactless in ogni negozio dotato di POS che supporta questo metodo di pagamento, cioè un grande numero di esercizi commerciali del nostro paese. Per semplificare: in ogni negozio dove potete già pagare avvicinando le carte contactless, potrete pagare anche tramite iPhone. Si seleziona la carta sull'iPhone, si utilizza l'impronta digitale per autenticarsi e si appoggia il telefono sul POS: in pochi istanti il pagamento è stato effettuato. Apple Pay prevede inoltre la possibilità di utilizzare questo metodo di pagamento anche online, all'interno di siti supportati dal servizio. Apple Pay supporta l'iPhone 6 o superiori e gli Apple Watch.
“L'Italia per noi è un mercato strategico perché ha una buona percentuale di Pos contactless, ovvero il 50 percento, che da oggi potranno utilizzare Apple Pay. Inoltre vedo una buona adozione nel food e lifestyle” ha spiegato Jennifer Bailey, vicepresident di Apple a capo di Apple Pay. “Nel 2016 l'utilizzo del servizio è cresciuto del 450 percento nel mondo grazie ai suoi punti di forza: semplicità, sicurezza e privacy”. La sicurezza, oltre che dall'utilizzo dell'impronta digitale, è assicurata dal metodo di gestione del numero account creato dalla banca e associato alla carta: è univoco per ogni dispositivo, non viene inviato né ai server di Apple né su iCloud e può essere disattivato tramite Trova il mio iPhone in caso di furto o smarrimento del dispositivo.
Quali banche sono compatibili con Apple Pay
Il servizio sbarca in Italia con il supporto alle carte del circuito Visa e Mastercard erogate da Unicredit, Carrefour Bank e Boon, un'applicazione che permette di registrare una carta prepagata di una banca anche se questa non rientra in quelle approvate da Apple. A breve arriverà anche il supporto a Mediolanum e American Express, mentre nel corso del 2017 arriveranno CartaBCC, ExprendiaSmart, Fineco, Hype, N26 e Widiba. Per il momento mancano istituti importanti come Intesa Sanpaolo, ma Apple sa che quella di Pay è una sfida che richiede lunghe trattative: “È come per le carte di imbarco" spiega Bailey. "Quando abbiamo introdotto la possibilità di collezionarle in digitale su iPhone, arrivavi al check-in e in pochi avevano i terminali per leggerla sul telefono. Ora invece è diffuso. Occorre tempo per costruire le partnership e l'infrastruttura”. Anche perché in alcuni paesi gli istituti hanno accolto con diffidenza la novità, vista la presenza di una commissione per ogni transazione.
I negozi partner
Apple Pay è utilizzabile in ogni negozio in cui sia presente un POS contactless ma l'azienda di Cupertino ha selezionato anche alcuni partner dotati di un'infrastruttura vicina alla perfezione (100 percento o quasi di POS contactless). In Italia questi o partner sono Auchan, Simply Market, Esselunga, Carrefour, Lidl, Eurospin, Old Wild West, Autogrill, La Rinascente, OVS, H&M, Leroy Merlin, Eataly, Sephora, Limoni, La Gardenia, Banzai/ePrice, Mondadori, Apple Store, Media World, Unieuro. Le app e i portali già compatibili sono: Unieuro, ParkAppy, EniPay, Deliveroo, easyJet, Musement, Giglio, Stockisti, Saldi Privati, Trainline, Booking.com.