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Opinioni

Ecco la Lytro Illum, la fotocamera che mette a fuoco dopo lo scatto [VIDEO]

La nuova fotocamera rivoluziona la tecnologia a campi di luce introdotta due anni fa e permetterà a fotografi ed appassionati di realizzare scatti non più quadrati, dalla risoluzione quattro volte superiore, nei quali sarà possibile mettere a fuoco dopo aver fotografato.
A cura di Dario Caliendo
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Quando nel 2006 il malese Ren Ng iniziò a cercare fondi per il suo nuovo progetto, nessuno ci avrebbe mai scommesso. Si trattava di una fotocamera digitale rivoluzionaria, in grado di catturare la luce utilizzando una tecnologia mai vista fino ad allora, talmente avveniristica che in molti erano convinti che sarebbe stato un flop.

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E pure, dopo sei anni dalla nascita del progetto, la Lytro era diventata realtà. Un vero e proprio parallelepipedo in metallo, dal prezzo di 399 dollari, dotato di ottica e display touch screen, con  il quale era possibile scattare fotografie in formato 1:1, nelle quali veniva memorizzata una mole di dati tale da permettere al fotografo o all'utente che guardava la foto, di selezionare il punto di messa a fuoco che preferiva.

Si trattava di una vera e propria rivoluzione per il mondo della fotografia digitale, una tecnologia mai vista prima d'ora, che però portava con se una serie di limitazioni non indifferenti, come la scarsa risoluzione delle immagini, il formato non modificabile (le foto erano per forza quadrate) e l'impossibilità di realizzare video.

Due anni dopo il debutto della Lytro, la prima fotocamera ad utilizzare la tecnologia Light Field, l'azienda si prepara ad introdurre nel mercato la sua evoluzione: una versione del tutto rivisitata, che introduce numerose novità, a partire dal form factor fino ad arrivare alla risoluzione e il formato delle immagini scattate.

A differenza della generazione precedente, la nuova Lytro Illum a prima vista sembra una semplice mirrorless. L'obiettivo, fissato al corpo macchina, è il componente più ingombrante della fotocamera ed è caratterizzato da un'apertura fissa di f/2.0, essenziale per catturare il "campo di luce" necessario per rendere possibile lo scatto della fotografia, che verrà elaborata e memorizzata in 40 Megaray (ossia quaranta milioni di raggi di luce): un bel passo in avanti per la tecnologia, che nella generazione precedente era ferma agli 11 milioni di raggi di luce catturati.

Caratteristiche tecniche di tutto rispetto, che potrebbero fare gola anche ai professionisti della fotografia, supportati anche da un nuovo software di elaborazione desktop perfettamente compatibile con tutte le suite di editing fotografico più diffuse (come Photoshop o Lightroom), con il quale non solo si potrà rifocalizzare le fotografie in post-produzione e si potrà regolare la profondità di campo, ma sarà possibile realizzare dei veri e propri modelli in 3D e modificare l'inclinazione dello scatto.

Alcuni degli smartphone top di gamma presentati nel 2014, integrano una serie di soluzioni molto simili a quelle introdotte dalla Lytro: sia il Galaxy S5 di Samsung, sia l’Htc One M8, che usa un sensore apposito per rilevare la profondità di campo e distinguere il soggetto in primo piano dallo sfondo, ma nessuno dei due sistemi è lontanamente paragonabile al Light Field della nuova fotocamera.

Sono in tanti gli appassionati che si aspettano qualcosa del genere sull'iPhone: nel libro di Walter Isaacson sulla biografia di Steve Jobs, si legge infatti che l'ex CEO dell'azienda voleva rivoluzionare anche la fotografia, e prima di morire incontrò proprio i fondatori di Lytro.

L'azienda ha già aperto i preordini sul sito ufficiale e in questa fase verrà praticato uno sconto di cento dollari. Peccato per il peso, che supera il chilo e mezzo, e per il prezzo, che sarà di 1599 dollari.

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